Nell'inchiesta
sull'omicidio Fortugno non sono stati coinvolti i servizi
segreti. Lo ha detto, in occasione dell'udienza odierna del
processo a carico dei presunti responsabili della morte del
vice presidente del Consiglio regionale calabrese assassinato
il 16 ottobre del 2005, il Vice Questore aggiunto Fausto Vinci,
coordinatore dello Sco in missione a Locri. Alla domanda
dell'avvocato Eugenio Minniti, difensore di Domenico Audino,
ritenuto fiancheggiatore del commando che uccise l'uomo
politico, Vinci ha riferito di non aver mai saputo di un
coinvolgimento dei servizi segreti nel corso delle indagini da
lui coordinate in collaborazione con la Squadra Mobile di
Reggio Calabria e col Commissariato della Polizia di Siderno.
Il funzionario ha ribadito di aver sempre inoltrato la
documentazione direttamente alla Procura della Repubblica di
Reggio Calabria. In apertura di dibattimento stamane si e'
avuta una dichiarazione spontanea di Giuseppe Marciano',
presunto mandante del delitto insieme col padre, Alessandro,
caposala dell'ospedale di Locri, in merito ad una scheda
telefonica che era nella sua disponibilita'. Nell'udienza di
ieri era emerso che la scheda risultava intestata a persona
sconosciuta. Marciano' oggi ha dichiarato, in videoconferenza,
che la sim card era utilizzata per motivi di lavoro e che su
quell'utenza aveva ricevuto diverse telefonate- anche da agenti
di Polizia- che gli richiedevano abbigliamento sportivo.
Giuseppe Marciano' si occupava, infatti, di vendita di articoli
sportivi. Lo stesso numero di telefono, ha precisato, era stato
inserito nel logo applicato sulla maglietta utilizzata per una
partita di calcio per fini di beneficenza a Locri dove, tra gli
altri aveva giocato la squadra rappresentativa del Tribunale di
Locri. (AGI)