Liliana Esposito,
madre di un uomo ucciso a Locri nel settembre 2004, si e'
incatenata simbolicamente stamani davanti al palazzo di
giustizia di Locri, dove era in corso il processo ai presunti
mandanti ed esecutori dell'omicidio di Francesco Fortugno, per
chiedere la riapertura dell'inchiesta sul delitto del figlio.
Massimiliano Carbone, di 30 anni, titolare della cooperativa
Arcobaleno che si occupa dell' affissione di manifesti e del
lavaggio dei muri, mori' il 24 settembre 2004 dopo essere stato
ferito, la sera del 17 precedente, da un colpo di fucile
caricato a pallettoni sparato da un uomo che lo aspettava vicino
alla sua abitazione.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Locri, e' stata
archiviata nell'ottobre scorso per mancanza di indizi. Le
indagini si erano indirizzate sulla vita privata dell'uomo, dal
momento che Carbone non aveva alcun legame con ambienti
malavitosi. (ANSA).