La legge per l'utilizzazione e la
gestione dei beni confiscati alla mafia ha bisogno di essere
rimodulata. A sollecitare un intervento in materia sono stati,
questa mattina, nel corso di una riunione che si e' svolta a
Catanzaro per tracciare le linee guida del Pon sicurezza e del
Por sicurezza della Calabria, il vicecapo della polizia, Luigi
De Sena, e il presidente della Regione, Agazio Loiero.
Entrambi concordi sul fatto che l'attuale sistema non
facilita' l'utilizzo di questi beni, che in molti casi restano
abbandonati o finiscono nuovamente nelle mani delle cosche.
Secondo De Sena, "i beni confiscati alla mafia costituiscono un
patrimonio rilevante per la regione Calabria, a dimostrazione
di un'attivita' di prevenzione delle forze di polizia e della
magistratura veramente puntuale. Oggi tocca al livello centrale
non soltanto sollecitare una modifica normativa sui beni
confiscati, che sicuramente va aggiornata sulla base delle
esigenze. Abbiamo concordato con la Regione tutte le
progettualita' – ha evidenziato il superprefetto – per
allargare lo specchio di destinazione dei beni e cercare,
ovviamente, una migliore collocazione sotto l'aspetto
finanziario". Rispetto alla fase di finanziamento, De Sena ha
ricordato che "il Pon sicurezza assegna a quest'area circa
cento milioni di euro, ovviamente per tutte le regione
interessate, ma e' disponibile a rimodulare la pianificazione
finanziaria laddove dovessero emergere ulteriori esigenze della
Regione Calabria".
Il presidente Loiero ha sottolineato il significato
simbolico del riutilizzo dei beni confiscati alla criminalita',
segnando pero' la necessita' di modificare l'attuale
legislazione in materia. "La simbologia che questi beni devono
assumere – ha dichiarato Loiero – spesso naufraga perche' i
beni non vengono utilizzati. Per questo bisogna migliorare la
situazione a livello legislativo". (AGI)