E' proseguita anche la scorsa notte – e siamo cosi' al terzo giorno – la protesta nella chiesa di San Luca di Elisabetta Giorgi e Sebastiano Nirta, che chiedono un ''atto di giustizia'' in favore del figlio Domenico, arrestato nell'ambito delle indagini sulla strage di Duisburg. Giorgi e la moglie si sono incatenati, seduti uno accanto all'altra su un banco della chiesa. Ieri sera, fino a tarda ora, e stamattina i genitori di Antonio Nirta hanno ricevuto la visita di parenti ed amici, che hanno portato loro da mangiare. I genitori di Antonio Nirta appaiono stanchi e provati, ma non hanno alcuna intenzione di sospendere la loro protesta, cominciata giovedi' mattina. ''Stiamo tentando – ha detto don Pino Strangio, parroco di San Luca – di convincerli a sospendere la loro iniziativa, ma al momento la nostra opera di persuasione non ha sortito alcun effetto. E' una situazione difficile. Spero che prevalga la ragionevolezza''. I genitori di Nirta resteranno incatenati in chiesa anche oggi malgrado nella chiesa di San Luca sia in programma la celebrazione di un matrimonio. (ANSA)