E' polemica tra il presidente
della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed il quotidiano ''La
Provincia Cosentina''. Tutto e' nato stamani per un articolo
pubblicato dal giornale nel quale si afferma che una delle
figlie di Loiero, Francesca, ''lavora a stretto contatto con
Agostino Sacca', il calabrese dop inquisito insieme al
Cavaliere''.
Dopo avere affermato che la prima figlia di Loiero,
Valentina, ''gliel'ha sistemata Berlusconi'', l'articolista de
la Provincia Cosentina scrive che ''Francesca e' stata assunta a
Rai Fiction da diversi mesi, anche se ancora il contratto non e'
definitivo. Fedele al centrosinistra da otto anni, ma grato (di
fatto), al centrodestra, il governatore questa seconda
assunzione se la sarebbe costruita da solo. Contatti con Sacca',
la location per Gente di Mare e, soprattutto, il grande
faraonico progetto di Lamezia Terme che aveva ricevuto l'assenso
del presidente''.
In ambienti della Regione e' stato sottolineato che Francesca
Loiero e' entrata in Rai nel 1999 e' stata precaria sino al 2001
quando e' stata stabilizzata a Rai Sat e dal 2004 lavora a Rai
Fiction.
L'articolo della 'Provincia Cosentina' ha provocato
l'immediata reazione di Loiero. ''Prima ancora di affidare, come
faro', a un magistrato della Repubblica la richiesta di
sanzionare un cumulo di volgari falsita' scritte su di me e
sulla mia famiglia – ha sostenuto Loiero – ritengo di dover
segnalare al presidente dell'Ordine dei Giornalisti della
Calabria l'indegnita' di una informazione senza regole
deontologiche che nulla ha a che vedere come una professione
nobile come quella di giornalista''."Mi riferisco alle calunnie
scoperte – ha aggiunto Loiero – di un quotidiano, 'La Provincia
Cosentina', che ancora oggi mi attribuisce comportamenti
censurabili, in cio' coinvolgendo miei familiari. L'evidente
intento di infangare la mia onorabilita' personale e politica e'
portato avanti da piu' tempo da quel giornale che oggi raggiunge
livelli di aggressione indecorosi e insopportabili attribuendomi
fatti e comportamenti documentalmente non veri''.
''Il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria –
ha sostenuto ancora Loiero – e' chiamato a valutare se e'
deontologicamente censurabile, adottando i provvedimenti del
caso, una informazione capace di invettive moralistiche per
fatti inventati di cui non puo' indicare fonti e incapace,
perfino, di rispettare l'ortografia nella scrittura. Per
l'evidente diffamazione che si e' tentato di amplificare con
comunicati anche dopo la pubblicazione, perseguiro' l'autore
dell'inqualificabile scritto, il direttore, l'editore ed
eventuali ispiratori, sia in sede penale sia in sede civile''.
(ANSA).