Con una lettera, diretta a Marco
Minniti, segretario Calabrese del Pd, il sen. Nuccio Iovene,
coordinatore regionale di Sinistra Democratica, pone in
rilievo che ''da giorni la stampa parla di ''rimpasto'' della
Giunta Regionale. Sarebbe il quarto in poco piu' di due anni
e mezzo. Il Presidente Loiero ha oggi annunciato che nei
primi giorni della prossima settimana presentera' la nuova
giunta. La ''fase due'' del governo regionale, tante volte
auspicata ed altrettante annunciata, continua a rimanere
avvolta in una nebulosa, mentre i nodi politici, da piu'
parti sollevati, restano irrisolti''. ''Negli ultimi mesi –
scrive Iovene – come Sinistra Democratica abbiamo avanzato
critiche severe al Presidente Loiero ed alla Giunta. Abbiamo
cercato di dare voce al malessere profondo che attraversa la
societa' calabrese ed alla delusione per il mancato
cambiamento tanto atteso. Tu stesso in diverse occasioni hai
pubblicamente sottolineato l'esigenza di un radicale cambio
di marcia. Nelle scorse settimane Rifondazione Comunista e'
uscita dalla giunta, ponendo sul tappeto critiche altrettanto
drastiche. Comunisti Italiani e Verdi hanno parlato a piu'
riprese della necessita' di una verifica politica e
programmatica''. ''Mi chiedo e ti chiedo se il ''rimpasto''
di cui si parla – scrive Iovene – possa essere la risposta
all'altezza della fase che si e' aperta. Se e' quello che la
Calabria si aspetta.
Senza un riconoscimento dei limiti, dei ritardi e degli
errori gravi compiuti e senza una messa a fuoco coerente dei
problemi che la Regione ha di fronte a se e' difficile
produrre la svolta di cui si avverte il bisogno. Noi, in un
convegno che ha fatto molto discutere, abbiamo avanzato una
proposta radicale. A muoverci era la consapevolezza della
drammatica perdita di credibilita' della massima assise
regionale dopo l'omicidio Fortugno, il piu' grave omicidio di
stampo politico mafioso degli ultimi anni, e le vicende
giudiziarie che hanno investito tanti suoi componenti. Ma
anche la constatazione della situazione negativa in cui
continua a versare la nostra regione, tanto che i sindacati
confederali hanno deciso, nello scorso mese di giugno, di
proclamare un grande sciopero generale regionale. Tralascio
infine, perche' non mi sembra il dato piu' significativo, il
contrasto tra assessori, e tra alcuni di questi ed il
Presidente, che pure ha dominato la cronaca politica della
prima meta' della legislatura. Se questa, pur riassunta
schematicamente, e' la situazione ti chiedo: quali
cambiamenti, prima ancora che nel personale politico, nel
metodo e nel merito si intendono apportare? Quali priorita'
si indicano per l'azione della giunta nei due anni che ancora
restano? Quale dialogo e quale verifica si intendono avviare
con la propria maggioranza e l'insieme delle forze che hanno
contribuito a realizzare il risultato elettorale del 2005 ? A
questi interrogativi non sembra, ad oggi, esserci alcuna
risposta. Un conto sono le prerogative che la legge assegna
al Presidente della Regione, un altro e' la responsabilita'
politica che i partiti devono esercitare in un momento cosi'
difficile per la nostra regione. Se tutto si concludesse con
''un rimpasto'' – conclude Iovene – si tratterebbe del
classico topolino partorito dalla montagna. Non credo sia
questo quello che i calabresi si attendono''.(ASCA)