Attenuare il regime
carcerario ad elevato indice di vigilanza nei confronti di Bruno
Rosmini, di 46 anni, affiliato all'omonima cosca della
'ndrangheta e condannato all'ergastolo per dieci omicidi. E' il
contenuto di una diffida presentata al Dipartimento
dell'Amministrazione penitenziaria dal difensore di Rosmini,
avvocato Adele Manno.
La diffida trae origine dalla decisione del magistrato di
sorveglianza di Pavia, la cui competenza deriva dal fatto che
Rosmini e' detenuto nel carcere di Pavia, di accogliere il
reclamo presentato dall'avv.Manno contro il provvedimento del
Dap di applicare al presunto plurimomicida il regime detentivo
ad elevato indice di vigilanza, rigettando un'istanza che era
stata presentata dallo stesso difensore di Rosimini.
L'istanza era motivata dal fatto che Rosmini ha espresso da
tempo la sua dissociazione dalla 'ndrangheta facendo venire
meno, a detta del suo difensore, la pericolosita' sociale cui si
e' richiamato il Dap nell'applicare al pluriomicida il regime
carcerario non comune.
Bruno Rosmini e' detenuto dal 4 dicembre del 1990. I dieci
omicidi che gli vengono attribuiti furono commessi a Reggio
Calabria nel corso della ''guerra di mafia'' verificatasi tra la
fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90. (ANSA)