E' stato festeggiato a Catanzaro, con una serie di manifestazioni pubbliche, il sessantesimo anniversario della fondazione della Polizia stradale. Una funzione religiosa e' stata officiata dal vescovo Antonio Ciliberti, oltre all'esibizione della fanfara del corpo nell'auditorium "Casalinuovo", circondato dagli uomini e dai mezzi storici e moderni con i quali la stradale opera in tutta Italia. Tante le curiosita' esposte, a partire dalla mostra fotografica dedicata alla polizia stradale, passando per il fascino suscitato nei confronti di molti cittadini dalla Lamborghini Gallardo impiegata nel tratto autostradale calabrese dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. "Queste giornate – ha detto il comandante regionale, Vincenzo Ortolano – sono un impegno per farci conoscere, per fare conoscere i nostri uomini e per testimoniare la nostra vicinanza alla gente in un concetto ampio di solidarieta' che ci contraddistingue. Il tragico episodio di Arezzo ci pone in un momento delicato, ma l'importante e' che la gente sia pienamente convinta che il lavoro quotidiano che la polizia in genere compie, e la stradale in particolare, e' un lavoro svolto per la salvaguardia e la tutela della sicurezza di ognuno di noi. Il nostro compito non e' solo quello di reprimere, ma anche e soprattutto quello di educare al rispetto della legalita' soprattutto i piu' giovani, e credo che nessun episodio possa offuscare neanche minimamente quella che e' la nostra missione" Il prefetto di Catanzaro, Salvatore Montanaro, ha sottolineato il ruolo della polizia stradale: "La presenza di tutta questa gente – ha affermato – e' una testimonianza di vicinanza e di affetto nei confronti di una specialita' della polizia di Stato che cerca tutti i giorni con grande sacrificio di garantire la sicurezza dei cittadini sulle strade italiane. Io credo – ha concluso Montanaro – che l'intera popolazione del paese debba essere grata a questo corpo, anche per il tributo che la stradale ha pagato e paga anche in termini di vittime cadute nell'adempimento del loro dovere". (AGI)