''Non abbiamo abbandonato Bruno. Lo sentivamo spesso al telefono. Mia madre non si staccava mai dal cellulare, nel timore che una sua chiamata andasse persa''. Anna Piccolo, una delle sorelle di Bruno Piccolo, il pentito dell'inchiesta sull'omicidio Fortugno, che si e' suicidato lunedi' scorso, ha voluto smentire cosi', con una lettera aperta, le voci circolate all'indomani della scoperta del cadavere del giovane. ''Il dolore che si prova in questi momenti – scrive Anna Piccolo – non si puo' spiegare. E vi chiediamo di rispettarlo. Qualcuno ha scritto che Bruno era stato abbandonato dalla sua famiglia. Che nessuno voleva saperne piu' di lui, neanche sua madre e le sue sorelle. Che a Locri di lui si parlava usando l'appellativo 'u 'fami', 'u 'ndegnu'. Non sappiamo se sia vero, nessuno si e' mai rivolto a noi familiari parlando di lui in questi termini. Ma sappiamo che non e' vero che abbiamo abbandonato Bruno'' (ANSA)