Il pm di Catanzaro Luigi De Magistris non dovrebbe essere trasferito, come chiede invece il ministro della Giustizia: sta conducendo inchieste delicate, non bisogna "colpire" questi procedimenti con il suo trasferimento. Lo sostiene il consigliere del Csm Vincenzo Siniscalchi, laico di area Ds. "Secondo me – spiega a Radio Radicale – il principio fondamentale che regola questa materia è quello della immediatezza, della contestualità, della attualità di un trasferimento per evitare il permanere di una situazione di incompatibilità ambientale. Ricorrono queste situazioni? A me pare difficile affermarlo secondo il principio del periculum in mora". "Il procedimento disciplinare vero e proprio aperto da tempo dal Csm è una cosa diversa – spiega Siniscalchi – può avere i suoi tempi, il suo approfondimento, ed è regolato ad un altro principio, quello della opportunità. Ma se gli addebiti non riguardano in modo concreto delle condotte che fanno parte delle inchieste che conduce il magistrato, perché trasferire il magistrato con la conseguenza che si colpisce anche l'inchiesta in corso? Io sarei contrario. Quando c'è una inchiesta in corso, a meno che non vi sia un pericolo per la inchiesta giudiziaria, bisogna lasciare il magistrato che sta conducendo l'inchiesta e non bisogna intervenire. Bisogna essere molto cauti nell'evitare di colpire attraverso il trasferimento dei magistrati le inchieste che stanno svolgendo". "Il ministro Mastella – dice ancora Siniscalchi – ha avuto il rapporto degli ispettori e, secondo legge, ha fatto la richiesta che deriva dal rapporto degli ispettori, non ne discuto la legittimità. Certo però che per l'attuale situazione della Calabria è assolutamente discutibile pensare ad un trasferimento di un magistrato che ha una delle inchieste più importanti proprio su questo assetto equivoco dei poteri e delle collusioni tra poteri criminali e politica in Calabria. Certamente questo argomento mi fa propendere ancora di più per la cautela da adottare per una richiesta così drastica. Andiamoci cauti in Calabria, ma non solo, col colpire quando le inchieste sono in corso". (APCOM)