Dalla segreteria regionale del Pdci riceviamo e pubblichiamo
Si è riunita ieri a Lamezia la Segreteria Regionale del PdCI per discutere sulla situazione politica regionale. In particolare, si è svolto un esame in merito alla scelta unilaterale compiuta da Rifondazione Comunista di uscire dalla Giunta Regionale.
Tale scelta rappresenta, purtroppo, la conferma di una modalità assai discutibile tenuta da Rifondazione Comunista che in tal modo ha, di fatto, svuotato e reso inefficace il patto di consultazione tra le forze della sinistra che sta alla base del processo unitario avviato.
Infatti, il PdCI calabrese proprio per dimostrare una disponibilità ed un’apertura rispetto alle posizioni del PRC aveva deciso con un importante atto politico del Comitato Regionale di dire SI alla verifica politica chiesta da Rifondazione Comunista.
Ovviamente, la nostra adesione alla verifica aveva l’obiettivo di aprire innanzitutto un confronto con Rifondazione e con le altre forze della sinistra calabrese per definire un quadro di proposte politiche ed operative di forte cambiamento da presentare al Presidente Loiero ed alle altre forze del centrosinistra per chiedere una svolta effettiva nel governo della regione.
Proprio per questo dichiarando la nostra disponibilità alla verifica avevamo anche detto che essa poteva concludersi in tre modi: 1) la riconferma ed il rilancio dell’esperienza della Giunta regionale di centrosinistra con il mantenimento della presenza della forze della sinistra; 2) l’uscita dalla Giunta e l’appoggio esterno; 3) il passaggio all’opposizione.
In sostanza, come più volte abbiamo detto, il PdCI calabrese riteneva possibile qualsiasi sbocco, ma considerava decisivo assumere una linea comune e condivisa tra le forze della sinistra, impegnativa e vincolante per tutti da cui sarebbero dovute scaturire scelte comuni anche con riguardo alla collocazione politica dei partiti della sinistra: in tal senso abbiamo sempre detto che se si vuole davvero parlare di unità non ci possono essere fughe in avanti ma, invece, tutti debbono convergere su un obiettivo comune, condiviso e concordato.
Abbiamo dovuto, invece, constatare che la nostra impostazione politica coerente, unitaria e di grande apertura è stata totalmente disattesa e stravolta dall’atteggiamento di Rifondazione Comunista che di fatto ha ammantato con la parola magica della verifica un’operazione politica che è essenzialmente il tentativo di rispondere ad una grave crisi interna e ad una pesante lacerazione che ha prodotto forti divisioni al proprio interno, con una scelta precostituita e preconfezionata.
In effetti non si è avviata nessuna verifica politica per come noi avevamo proposto, non c’è stato alcun serio confronto, non è stata definita alcuna proposta unitaria della sinistra, ma abbiamo, invece, assistito ad un copione già scritto, prima ancora dell’iniziativa del 12 ottobre a Catanzaro e sul cui svolgimento è preferibile evitare ulteriori polemiche che, peraltro, sarebbero assolutamente legittime.
Per quanto ci riguarda, non ci può essere assolutamente uno schema in cui uno comanda e gli altri eseguono: così facendo si fanno solo danni e non si aiutano i processi unitari a sinistra.
Il PdCI non è un partito che può andare a rimorchio di nessuno, né può essere lo sgabello per operazioni decise da altri per il raggiungimento di obiettivi particolari e ristretti.
Il Partito dei Comunisti Italiani rivendica la propria identità e la propria autonomia come elemento fondante per la costruzione di nuovi rapporti di unità della sinistra.
Per questo consideriamo la scelta di Rifondazione Comunista un serio errore politico nel metodo e nel merito.
In questa fase, così difficile e delicata, la scelta compiuta adesso da Rifondazione indebolisce la battaglia della sinistra in Calabria e contraddice anche l’impegno nazionale che vede la partecipazione comune delle forze della sinistra nel governo Prodi.
Tuttavia, nonostante questa circostanza che pone seri problemi e apre un’incrinatura nei rapporti a sinistra, il PdCI della Calabria tiene a ribadire come oggi ancor più di ieri sia fondamentale impegnarsi per portare avanti il progetto di unità tra le forze della sinistra che rappresenta un’esigenza oggettiva ed una necessità politica pressante, come peraltro dimostra la straordinaria riuscita della manifestazione del 20 ottobre per il lavoro e contro la precarietà.
Il PdCI è impegnato a lavorare alla nascita della confederazione della sinistra, ma ovviamente un tale processo così complesso ed impegnativo richiede, innanzitutto, come precondizioni, la pari dignità e il rispetto reciproco tra tutte le forze interessate e coinvolte: cosa che,purtroppo, in Calabria in questo importante passaggio politico è venuta meno.