Vasta operazione della Polizia Provinciale di Ragusa che ha denunciato 12 cacciatori e sequestrato altrettanti fucili, oltre a 3 furetti e mezzi acustici. Proprio in questi giorni sono stati intensificati i servizi di vigilanza venatoria al fine di prevenire il compimento di illeciti in materia di caccia e di contrastare il fenomeno del bracconaggio. I dispositivi di controllo, attuati anche in orari notturni, hanno interessato tutto il territorio provinciale. Particolare attenzione e' stata prestata alle zone rurali, ubicate soprattutto nel territorio di Chiaramonte Gulfi, Acate, nei pressi delle due Riserve Naturali del Pino d'Aleppo e della foce del fiume Irminio nonche' della zona archelogica di Camarina. L'attivita' di controllo ha portato negli ultimi tre giorni all'accertamento di 12 ipotesi di reato a carico di altrettanti cacciatori, che sono stati deferiti in stato di liberta' all'autorita' giudiziaria competente per territorio. Sequestrati, inoltre, i loro fucili di caccia, nonche' tre furetti oltre alla selvaggina illecitamente abbattuta (conigli, quaglie) e attrezzature il cui uso e' vietato. Quest'ultima operazione fa salire a 300 il numero di cacciatori controllati dalla Polizia provinciale nel ragusano, dall'apertura della stagione venatoria a oggi, con la denuncia di complessive di 23 persone, il sequestro di 22 fucili e 10 furetti; mentre sono 17 le infrazioni amministrative accertate. Le ipotesi piu' frequenti di reato riguardano l'esercizio della caccia con mezzi vietati e in massima parte mediante l'uso del furetto (assolutamente vietato nella provincia di Ragusa). Nella quasi totalita' dei casi i cacciatori denunciati appartengono alle province di Agrigento, Catania, Siracusa, Caltanissetta ed Enna. "L'attivita' di controllo – afferma il comandante della Polizia provinciale, Raffaele Falconieri – proseguira' senza sosta, soprattutto in concomitanza dell'arrivo imminente delle specie migratorie (allodole, tordi, quaglie, germano reale e altre specie acquatiche)". (AGI)