Le difficoltà di individuare un assetto tattico equilibrato, soprattutto nella fase offensiva, stanno in qualche modo turbando i sonni dell'allenatore della Reggina, Massimo Ficcadenti.
Non è un mistero per nessuno che in queste prime tre gare di campionato il calciatore più sacrificato è Nick Amoruso. Il capitano
amaranto corre come un matto, si sfianca, ma riesce raramente a dialogare con un compegno che parli la sua stessa lingua tecnica.
L'innesto di Tullberg certamente regala profondità alla squadra, ma il ragazzone del Nord Europa è ancora spaesato e, forse, acerbo. D'altro canto, rispetto alla stagione passata, Amoruso (che pure al suo fianco si ritrovava Bianchi) deve fare a meno di compagni come Foggia e Mesto.
Vigiani porta a casa il suo compitino ma non incide; spinge raramente (alla faccia dello sbandierato 4-3-3) e, comunque, solo in casi sporadici crea la superiorità numerica.
Tutto ciò al personaggio di gran lunga più carismatico e di spessore della Reggina, Amoruso appunto, non va giù.
E dopo Reggina-Roma, Nick, unitamente ad un altro "senatore" amaranto, lo ha fatto presente a chiare lettere a Massimo Ficcadenti chiedendogli correttivi.
In buona sostanza, la vecchia guardia spinge per avere più qualità in campo che, scorrendo l'organico amaranto porta dritti dritti al nome di Cozza che, intanto, è ormai in rapporti freddissimi col tecnico. I due non si parlano da quando Ficcadenti ha notificato a Cozza che il suo accantonamento non è da ascriversi a motivazioni tattiche o di tipo atletico, ma a pura scelta tecnica
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