Dal consigliere regionale dell'Udc, Giovanni Nucera, riceviamo e pubblichiamo
“Patenti nautiche troppo facili, gli esami tornino di esclusiva competenza della Capitaneria di Porto”. E’ questo l’appello lanciato dal consigliere regionale Udc, Giovanni Nucera, nella lettera aperta al ministro dei trasporti Alessandro Bianchi.
La tragedia che ha colpito la famiglia di Eugenio Piccolo, alla quale va la mia più profonda solidarietà deve far riflettere sulle misure da adottare per garantire una navigazione sicura nelle acque dello Stretto di Messina.
Proprio pochi giorni prima della collisione in cui ha perso la vita lo sfortunato ferroviere appassionato di pesca, il ministro dei trasporti Alessandro Bianchi era giunto a Reggio Calabria propagandando in pompa magna l’inaugurazione del Vts, un sistema radar che, a sentire il ministro, avrebbe garantito la sicurezza ai naviganti, già scossi dalla tragedia dell’aliscafo Segesta. Tanta tecnologia, però, non è servita a salvare la vita a un buon padre di famiglia, navigatore prudente, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi a bordo della sua barca, al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Come è stato riferito dai quotidiani nazionali e locali, il proprietario dello yacht che ha speronato il piccolo gozzo di legno ha dichiarato che il radar di bordo era in funzione. Anche nel caso della collisione del Segesta, la strumentazione a bordo delle due imbarcazioni era presumibilmente accesa e funzionante.
Bisogna avere il coraggio, allora, di spiegare ai cittadini che la strumentazione può essere solo un valido ausilio, ma non può sostituirsi alla perizia dell’uomo.
Bisogna avere il coraggio, cioè, di incidere su quelle dinamiche che riguardano più strettamente l’uomo che governa il timone, senza nascondersi dietro al dito della tecnologia che non ha potuto evitare le due tragedie. Ciò va fatto sotto un duplice aspetto: quello delle nuove misure di sicurezza da adottare (che poi però vanno fatte rispettare); e quello delle norme che disciplinano gli esami di patente nautica.
Non è qui in gioco la valutazione della perizia degli uomini al timone delle imbarcazioni coinvolte in queste due fatali collisioni, sarà la magistratura a giudicare sui singoli fatti specifici.
Quanto successo però è utile per affrontare una questione finora sottaciuta. A livello generale, infatti, c’è da osservare che negli ultimi venti anni ottenere la patente nautica è divenuto sempre più facile, ed oggi per avere la patente entro le 12 miglia ci si può rivolgere direttamente agli uffici della Motorizzazione civile.
Lo Stretto di Messina, già percorso in lungo e in largo dalle imbarcazioni pesanti dedicate al trasporto passeggeri e al trasporto merci, si è popolato di imbarcazioni governate da una nuova classe di “gente di mare”. Non tutti però sono sufficientemente preparati per solcarne le acque. Gli esami della patente nautica entro le dodici miglia, caro ministro, devono tornare di esclusiva competenza della Capitaneria di Porto, che è l’organismo di vertice per certificare l’effettiva perizia di chi vuole andare per mare. Diciamolo con franchezza, senza nulla togliere alla competenza e alla professionalità del personale della Motorizzazione civile, che va sgravato da questo compito oneroso per potersi dedicare al meglio a compiti d’istituto più congeniali, come gli esami della patente di guida.
Allo stesso modo, mi permetta di aggiungere, non serve abbassare ulteriormente i limiti di velocità in autostrada, se poi la patente non viene negata a nessuno.