• Loiero: “Sulla Calabria un marchio di infamia”

    "Io mi sono candidato alla guida della Regione per battermi contro l'idea di una Calabria infetta e irrecuperabile ma e' difficile scrollarsi di dosso questo marchio d'infamia". Lo dichiara in un'intervista al quotidiano 'l'Unita'' il governatore della Calabria Agazio Loiero. "La situazione e' drammatica, e' come se tutto il negativo del mondo si concentrasse qui – spiega – Questo e' un territorio dove arriva di tutto, c'e' una 'ndrangheta potente e pervasiva, una disoccupazione altissima che costringe chi non ha lavoro a non pensare ad altro. Ma la forza di una comunita' si misura dalla capacita' di mandare giu' le critiche anche le piu' feroci e ingiuste. Per questo io invito tutti i giornalisti a scavare nel nostro inferno senza pieta', ma sapendo cogliere anche quel poco di positivo che c'e' per aiutarlo a germogliare". "Io ero contrario a inglobare di tutto – aggiunge Loiero in merito alle elezioni del 2005 – ero sicuro che avremmo vinto lo stesso, tanta era la delusione raccolta dal governo precedente ma soprattutto perche' presentavamo una buona squadra e un programma di grande respiro. Fatto sta che l'ultima notte, prima di presentare le liste, io e Minniti abbiamo cancellato due nomi, di persone neppure inquisite, uno cognato di un boss e l'altro cugino. Cacciati. Operazione ineccepibile sul piano della sostanza, non certo su quello della forma". Secondo il governatore, l'immagine di 'Loiero contro Veltroni', e' una "sciocca rappresentazione". Il presidente infatti sostiene che "intorno a Walter si sono costruite le condizioni ideali per un leader, sara' eletto perche' e' il candidato piu' forte". E, in merito al futuro segretario del Pd in Calabria, aggiunge: "Ci vuole un nome nuovo, al di fuori delle oligarchie, vecchie e nuove dei partiti. Veltroni parla di una forte personalita'. Bene: troviamola assieme". (Adnkronos)

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