Legalitalia chiude i battenti e dà appuntamento all’anno prossimo.
Il bilancio stilato dal promoter Aldo Pecora è del tutto positivo: “E’ stata una tre giorni che ha significato molto per noi di ‘Ammazzateci tutti’ e anche per Rosanna Scopelliti. Per questo – ha proseguito Pecora – vi diamo appuntamento al prossimo anno: non è detto che l’evento si svolgerà in agosto,
anzi cercheremo di trovare una data scolastica, in autunno per esempio, per poter coinvolgere ancora più giovani”.
E anche l’ultima giornata del meeting ha regalato grandi testimonianze ai presenti, come quella di Pino Masciari, per esempio, che, con coraggio, dal 1997, svolge una vita di disagi, essendo entrato nel programma di protezione testimoni, in seguito alla sua decisione di testimoniare le estorsioni ricevute nel corso della sua attività di imprenditore.
Il confronto ha regalato però anche le riflessioni del procuratore Nicola Gratteri, da 21 anni vicino ai giovani con la sua opera di insegnamento di valori sani: “Il lavoro del magistrato – ha spiegato Gratteri nel corso del suo intervento – è bellissimo perché è un’attività in cui non si deve dare conto a nessuno a parte la legge. I magistrati – ha proseguito Gratteri –, se lo vogliono, sono davvero liberi. Il punto è volerlo realmente…”. Poi la riflessione si è fatta amara: “Sarò sincero – ha confessato il magistrato – per sconfiggere la criminalità organizzata sono necessarie anche delle brusche modifiche nel codice penale. Con dei cambiamenti appropriati – ha spiegato Gratteri – riguardanti dieci-quindici articoli, le cosche possono essere penalizzate del 70-80%”. Ma, a quale modifiche si riferisce Gratteri? “Tanto per iniziare, credo che debba essere diminuito il potere discrezionale dei giudici. Inoltre – ha concluso Gratteri – credo che debba essere eliminato il patteggiamento in appello”. Parole sante quelle del giudice, ma è pur vero che il patteggiamento, per essere accettato, deve essere offerto da qualcuno…
In serata, molto interessanti sono stati gli interventi di Ruggero Pegna, organizzatore di grandi eventi, di Antonio Marziale, calabrese e presidente dell'Osservatorio per i diritti dei minori, ma soprattutto di Luigi De Magistris, il magistrato della Procura di Catanzaro reso famoso dall'inchiesta "Why not", che, con la sua attività, si sta facendo tanti nemici, ma anche tanti ammiratori. Ed è stato proprio Luigi De Magistris a strappare gli applausi più sinceri e fragorosi di tutta la serata.
Claudio Cordova