La manifestazione "Legalitalia" è stata anche un'occasione per raccogliere delle interessanti dichiarazioni da parte di Salvatore Boemi, coordinatore della DDA di Reggio, che, come di consueto, non è stato affatto banale.
"La 'ndrangheta ha gli strumenti per rigenerarsi – ha affermato Boemi dopo aver reso omaggio alla memoria del
giudice Scopelliti -, ma il pool di Reggio continua a lavorare, anche se la società civile ci ha spesso voltato le spalle". Boemi lamenta scarsa collaborazione da parte de cittadini e "la prova è – ha proseguito il magistrato – che l'85% delle nostre indagini nasce da intercettazioni, dato che nessuno ha il coraggio di denunciare come ha fatto il gruppo coordinato da Aldo Pecora". Salvo Boemi è passato poi ad analizzare le dinamiche che caratterizzano l'attuale organizzazione della criminalità organizzata: "La 'ndrangheta non è molto potente, non più del passato, almeno. E' molto ricca, però. Tuttavia possiamo giocare su un importante vantaggio: essa non è più un'associazione segreta e, peraltro, non ha più il prestigio di una volta e teme fortemente i collaboratori di giustizia, capaci di svelare retroscena che altrimenti rimarrebbero chissà per quanto tempo segreti".
Poi, il tono di Salvo Boemi si fa più acceso e accorato: "Questa sera vi lancio un messaggio di speranza: la 'ndrangheta può essere sconfitta, ma la magistratura da sola non può farcela; insieme, invece, possiamo fare delle belle risate!". Gli applausi fioccano, Boemi cede il microfono ma poi ci ripensa: "Barattarei ogni singolo applauso di stasera con una denuncia…".
Anche questa volta il coordinatore della DDA ha colto nel segno.
Claudio Cordova