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“Per tanto, troppo, tempo la Calabria, a differenza della Sicilia, ha assistito impassibile alla crescita della ‘ndrangheta che nel frattempo prosperava inserendosi nelle strutture dello Stato, ma adesso è arrivato il tempo di reagire”. Queste le prime parole che Angela Napoli, membro della Commissione Parlamentare Antimafia, ha rilasciato ai microfoni di strill.it.
Cosa può dire sulla visita lampo della Commissione?
“Non sono stata affatto contenta della durata della missione che ritengo essere stata troppo breve, e l'ho fatto presente al Presidente Forgione, però è stato comunque importante essere presenti, per la prima volta sul territorio. La Commissione in questa legislatura è purtroppo frenata dai lavori parlamentari e mi riferisco in particolare a quelli del Senato, dove la forbice di voti, spesso è troppo esigua per portare avanti un progetto programmatico”.
Su quali linee sta lavorando la Commissione Parlamentare Antimafia?
“Stiamo aspettando delle risposte che i magistrati e i rappresentanti auditi ci dovranno trasmettere per iscritto e certamente ritorneremo in Calabria. Abbiamo ascoltato sedici testimoni di giustizia, provenienti da tutta Italia. A mio avviso è gravissimo dare una così grande importanza ai collaboratori di giustizia e trattare come ‘pacchi’ i testimoni che invece dimostrano grande coraggio”.
C’è chi dice che lei sia una giustizialista…
“Sono orgogliosa di essere considerata tale. Personalmente non accetterò mai di essere garantista con degli assassini”.
Se dovesse portare in Commissione un messaggio relativo alla serata di Legalitalia, cosa direbbe?
“Che occorre essere molto più sensibili all’impegno dei giovani e alla loro tenacia, con la quale cercano, disperatamente, di dare nuovi stimoli a noi adulti e soprattutto a chi ricopre un ruolo istituzionale nella lotta alla ‘ndrangheta”.
Claudio Cordova
