• Incidente nello Stretto: secondo periti colpa del comandante del Segesta

    E' stata depositata stamani la perizia sulla collisione avvenuta il 15 gennaio scorso nello Stretto di Messina tra l'aliscafo delle Ferrovie dello Stato 'Segesta Jet' e la nave porta-container 'Susan Borchard', battente bandiere di Antigua e Barbuda. L'incidente provoco' quattro morti e oltre cento feriti. Secondo i consulenti nominati dalla Procura, i periti Enzo Della Mese, Giuseppe Ruggero, l'ammiraglio Manlio Rittore e il capitano Andrea Boccher, la responsabilita' nell'incidente sarebbe del comandante dell'aliscafo 'Segesta Jet', Sebastiano Mafodda, morto nell'impatto. Il comandante non avrebbe rispettato la precedenza conducendo il mezzo a velocita' elevata. I periti non escludono comunque un concorso di colpa del comandante della 'Susan Blochard', l'ucraino Maksim Poludnjev che non avrebbe ridotto la velocita'. Non avrebbe colpe invece Francesco Donato, comandante della nave 'Zancle' della Tourist-Caronte che si trovava nel luogo del disastro e che in un primo momento sembrava coinvolta. Oltre al comandante del 'Segesta', nell'incidente morirono anche il direttore delle macchine Marcello Sposito, Lauro Palmiro e Domenico Zona. I corpi delle prime due vittime furono recuperati sulla plancia, gli altri due erano sotto coperta, incastrati tra le lamiere. I feriti furono soccorsi dalle unita' della guardia costiera e della guardia di finanza, che raggiunsero il luogo della collisone, a un miglio e mezzo da Faro San Ranieri, tra Reggio  e Villa San Giovanni. A bordo dell'aliscafo, partito da Reggio intorno alle 17.30, c'erano 130 passeggeri, in buona parte pendolari di ritorno in Sicilia dal lavoro e dall'universita'. Dopo circa mezz'ora di navigazione e' avvenuta la collisione tra l'aliscafo e il mercantile, con a bordo una decina di componenti l'equipaggio.(ANSA).

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