• Arci soddisfatta per proposta voto ai sedicenni

    Da Giuseppe Fanti, dell'Arci Reggio Calabria, riceviamo e pubblichiamo 

    Esprimo viva soddisfazione per il disegno di legge proposto dal Vicepresidente della
    Giunta Regionale ed Assessore alle politiche giovanili, Nicola Adamo, ed approvato
    dalla Giunta Regionale, che consente anche ai sedicenni e diciassettenni di
    partecipare all’elezione dei propri rappresentanti. Dopo la scelta fatta lo scorso 2
    maggio dal Consiglio dei ministri austriaco riguardante l'abbassamento dell' eta' per
    il diritto di voto ai sedicenni, anche la nostra Regione condivide la stessa idea
    innovatrice della vicina Austria. Credo che questo atto rappresenti uno dei più
    concreti segnali di apertura verso i giovani da parte della giunta regionale. Se
    questo testo dovesse diventare legge potrebbe essere un’occasione di ricambio
    generazionale della classe dirigente iniziando da quella politica che è
    caratterizzata da una scarsa presenza di giovani.
    Ad oggi le politiche a favore delle giovani generazioni risultano insufficienti, in
    Calabria, e la protezione sociale totalmente assente; questo perché la nostra regione
    non investe a sufficienza per le politiche sociale occupando così gli ultimi posti
    nella classifica delle regioni italiane.
    In conclusione, urge che il governo regionale tenga conto delle conclusioni del
    Consiglio europeo riguardante l’adozione del “patto europeo per la gioventù” come uno
    degli strumenti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona di
    crescita e occupazione, che mira a migliorare l'istruzione, la formazione, la
    mobilità, l'inserimento professionale e l'inclusione sociale dei giovani ,
    facilitando al contempo la conciliazione tra attività professionale e vita
    familiare.
    E’ noto che la Calabria è una regione bloccata, ingessata, che ha bisogno di liberare
    le sue forze più dinamiche ed investire sul proprio futuro. Per farlo sono necessarie
    scelte coraggiose e segnali di discontinuità rispetto alle logiche. L’abbassare il
    diritto di voto ai sedici anni significa per la politica scommettere un po’ di più
    sul futuro e difendere un po’ meno di privilegi acquisiti.

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