La Corte di cassazione ha annullato l'ordinanza con la quale il Tribunale della libertà di Catanzaro aveva dichiarato la nullità della perquisizione effettuata a carico dell'ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, nell'ambito dell'inchiesta Poseidone sui presunti illeciti nella gestione in Calabria dei fondi della depurazione. La decisione è stata presa in accoglimento del ricorso presentato dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi De Magistris, già titolare dell'inchiesta Poseidone. Inchiesta revocatagli dal procuratore della Repubblica Mariano Lombardi dopo l'informazione di garanzia inviata al senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, avvocato penalista e difensore di molti degli indagati dell'inchiesta Poseidone. Lombardi, nel revocare l'inchiesta Poseidone a De Magistris, aveva contestualmente chiesto ed ottenuto dalla Procura generale di Catanzaro di astenersi dall'indagine per motivi di opportunità in considerazione dei suoi rapporti di amicizia con il senatore Pittelli, affidando il fascicolo della Poseidone al procuratore vicario, Salvatore Murone. Nei mesi scorsi la Cassazione aveva annullato la precedente ordinanza dello stesso Tribunale della Libertà di Catanzaro con cui era stata annullata la perquisizione a carico di Chiaravalloti, rinviando gli atti ai giudici del riesame per una nuova pronuncia. Questi ultimi, successivamente, avevano reiterato la decisione di annullare la perquisizione. Decisione contro la quale il sostituto De Magistris aveva proposto alla Cassazione il ricorso che la sesta sezione penale della Suprema oggi ha accolto, sancendo la legittimita' della perquisizione a carico dell'ex presidente Chiaravalloti. (ANSA)