E' un popolo fatto principalmente da giovani volti, dai quali traspare la voglia di cambiare pagina e combattere la mafia, quello che si e' radunato a Polistena, nella piana di Gioia Tauro dove la 'ndrangheta ha il potere di famiglie tristemente assai note, per partecipare alla tradizionale giornata della Memoria organizzata da Libera e da Avviso Pubblico. Nella piazza principale di Polistena si sono radunate oltre trentamila persone, giunte da ogni parte d'Italia, che hanno voluto stringere in un abbraccio ideale i 250 familiari delle vittime della mafia che, a turno, hanno pronunciato i 700 nomi delle persone uccise dalla criminalita' organizzata. Ma i veri protagonisti della manifestazione sono stati i giovani, che hanno costantemente ravvivato la piazza con canti e slogan ed ai quali e' stato nuovamente riconosciuto un ruolo importante per la lotta alle mafie. Sin dalle prime ore del mattino migliaia di persone si sono riunite nei due concentramenti alle porte della cittadina calabrese per raggiungere la piazza centrale dove ci sono stati gli interventi degli ospiti istituzionali. Ad aprire il corteo lo striscione, con la scritta 'La Calabria in movimento per la giustizia sociale', che era portato dai ragazzi di Polistena mentre, contestualmente, sono state sventolate 400 bandiere di Libera su ognuna delle quali c'era il nome di vittime di mafia. E sempre per ricordare le persone uccise dalla criminalita' organizzata a Polistena e' stata inaugurata una lapide, la seconda in Italia dopo quella realizzata a Roma, sulla quale sono stati incisi i nomi delle persone uccise dalla criminalita' organizzata. Tra le tante persone che hanno affollato le vie della cittadina calabrese c'era anche Vincenzo, un ragazzino di cinque anni che, con i genitori e la sorellina di sedici mesi, vive in un paesino della provincia di Reggio Calabria. Anche lui, cosi' come tanti altri, spera che un giorno le mafie vengano definitivamente sradicate dallo Stato. ''Sono un monello – ha detto – e non ho paura dei grandi. Sono con i miei genitori, la mia sorellina ed altri amichetti perche' le maestre, mamma e papa', ci hanno detto che la mafia e' una cosa brutta. Speriamo che un giorno tutti siano piu' buoni''. Ed e' stata una proposta significativamente singolare anche quella avanzata dalla delegazione di studenti del liceo scientifico Volterra di Ciampino i quali, attraverso uno striscione, hanno lanciato un' idea alle altre scolaresche presenti in piazza: ''la scuola adotti una vittima di mafia, la vita dei morti sta nella memoria dei vivi''. Con grande commozione i numerosi familiari delle vittime delle mafie hanno raccontato in piazza – e tutti singolarmente, uno per uno – le loro storie. La gran parte di loro hanno concluso i loro interventi chiedendo che lo Stato intervenga affinche' si trovi la verita' e si faccia giustizia sugli omicidi di quanti si sono opposti alla criminalita'. Tra gli interventi istituzionali che si sono susseguiti sul palco della manifestazione sicuramente il piu' atteso e' stato quello di Don Luigi Ciotti. Il presidente di Libera, giunto al termine della manifestazione con una voce roca, ha voluto evidenziare la ''partecipazione straordinaria di tanta gente, che si e' messa in marcia nella notte per stare con noi in piazza''. Ma non e' mancato un fermo monito perche' ''oggi e' il giorno di dire basta con le vittime della criminalita' organizzata. L'unica parola di oggi e' il dire basta a questa carneficina. Troppo sangue e' stato versato''. (Ansa)
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