
La regione piu' rappresentativa per numero di iscritti e' l'Emilia Romagna, mentre dal punto di vista dei delegati al
Saranno tre giorni di confronto sulla linea seguita dal partito, che sotto la guida di Nucara si e' schierata nella Casa delle Liberta': L'Edera riflettera' in vista delle prossime consultazioni amministrative, ma soprattutto della prospettiva delle alleanze del partito. ''In politica non c'e' niente di immutabile e irreversibile'', spiega Nucara, riferendosi proprio all'adesione al centrodestra. ''In questi anni – sottolinea – abbiamo avuto modo di guardare da vicino i comportamenti degli alleati, ma la Cdl non esiste piu'.

Il problema non e' Berlusconi, ma certe posizioni di An e dell'Udc che, quanto a statalismo, non sono troppo diverse da quelle di Bertinotti, Giordano e Diliberto''. Per questo Nucara porra' al congresso il problema della collocazione del Pri: ''Al centrodestra – sottolinea – chiediamo di partecipare all'elaborazione del programma. Vogliamo esserci e giudicare: e se, alla fine, sui temi per noi centrali, come la difesa dell'economia di mercato o l'energia nucleare, non avremo risposta, e' chiaro che potremmo uscire dall'alleanza''.
Non sarebbe alle viste per l'Edera un ingresso nel centrosinistra: ''Per noi la politica estera e' dirimente: siamo per la difesa dei valori occidentali e dello Stato di Israele: fino a che nel centrosinistra ci sara' Diliberto e, in genere, la sinistra radicale, non potremo esserci noi''. Tuttavia, i repubblicani aprono, pur se su singoli provvedimenti, al governo Prodi, anche se ribadiscono il no sui Dico. Il partito arriva, invece, diviso al vertice per quanto riguarda le prossime elezioni amministrative.
''Il Pri avra' le mani libere e decidera' caso per caso con chi allearsi, senza preclusioni verso il centrosinistra'', sostiene Nucara, ma Giorgio La Malfa, che arriva da presidente dimissionario al congresso, nei giorni scorsi si e' mostrato piu' cauto. (ANSA).