“Il rifiuto del dialogo da parte della Federazione Italiana Editori Giornali costringe la Federazione Nazionale della Stampa a confermare lo sciopero per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico scaduto nel marzo del 2005”. Lo afferma il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente la Giunta Esecutiva della Fnsi, definendo “incomprensibile la presa di posizione della Federazione Italiana Editori Giornali che, respingendo l’invito del Governo a riprendere le trattative, ha in pratica scelto una linea dura che non lascia alternative allo sciopero dei giornalisti”. Sottolineando che “il Sindacato dei Giornalisti della Calabria non ammette deroghe allo sciopero”, Carlo Parisi afferma che “l’aver calpestato la disponibilità della Fnsi a riaprire il dialogo non favorisce certo le aziende editoriali che, dallo scontro, ne usciranno danneggiate, così come a risentirne sarà l’informazione tutta”. La Fieg rimane, così, arroccata alla propria piattaforma costituita da 45 proposte peggiorative del contratto, che punta a ridurre di quasi il 30 per cento lo stipendio dei giornalisti, a sostituire il lavoro dipendente con tutte le forme possibili di precariato e di informazione prodotte all’esterno delle redazioni, a bloccare la riforma dell’istituto di previdenza e la delibera di abbattimento contributivo per la riassunzione dei colleghi disoccupati ed impedisce un confronto sereno sul diritto d’autore proposto dal Governo. Pur mantenendo aperta la porta al dialogo, che ha visto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, disponibile ad aprire un tavolo di trattative con Fieg ed Fnsi, il Sindacato dei Giornalisti a questo punto non può non riprendere le iniziative di lotta. Lo sciopero invita alla mobilitazione anche i giornalisti degli Uffici Stampa pubblici e privati, nei confronti dei quali la Fnsi punta al pieno riconoscimento del loro ruolo giornalistico e l’applicazione del contratto di categoria. Se la Fieg si oppone all’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro stipulato con la Fnsi, nella pubblica amministrazione la parte pubblica oppone il silenzio alle richieste della stessa Fnsi di avviare il confronto per la definizione del profilo professionale degli addetti stampa pubblici. Nonostante una sentenza della Magistratura, che ha sancito il diritto della Fnsi di partecipare alla trattativa (come afferma chiaramente la legge 150 del 2000) e la presentazione del testo di ipotesi di profilo professionale, sottoscritto assieme ad un gruppo di sindacati rappresentativi del settore, l’Aran tace.
Queste le modalità delle quattro giornate di sciopero dei giornalisti:
I giornalisti dei quotidiani e delle agenzie di stampa di notizie e servizi scioperano nelle giornate venerdì 29 settembre e sabato 30 settembre per impedire la pubblicazione dei quotidiani nelle giornate di sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre.
I giornalisti dei quotidiani e delle agenzie di stampa di notizie e servizi attueranno le altre due giornate di sciopero nazionale nelle giornate di giovedì 5 e venerdì 6 ottobre per impedire la pubblicazione dei quotidiani nelle giornate di venerdì 6 e sabato 7 ottobre.
I giornalisti della Rai e dell’emittenza radiotelevisiva nazionale privata sciopereranno venerdì 6 e sabato 7 ottobre in modo da realizzare, insieme alle astensioni dei colleghi dei quotidiani e delle agenzie, due giornate di totale black out dell’informazione.
I giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata attueranno le altre due giornate di sciopero nelle giornate di martedì 24 e mercoledì 25 ottobre.
I giornalisti dei siti e portali on line si asterranno dal lavoro secondo le consuete modalità.
I giornalisti dei periodici nell’ambito dei venti giorni di sciopero già proclamati a sostegno della vertenza contrattuale, di cui una parte già attuati, si asterranno dal lavoro per un numero di giornate sufficiente a impedire l'uscita in edicola dei numeri la cui chiusura in redazione è programmata a cavallo tra la fine di Settembre e l'inizio di Ottobre. I giornalisti delle testate a periodicità più che settimanale (quindicinali, mensili etc.), in cui l'organizzazione e i tempi del lavoro rendono difficile impedire l'uscita in edicola, potranno sostenere la vertenza contribuendo al Fondo di Solidarietà Sindacale della FNSI o, laddove esistano, ai fondi di solidarietà aziendale. Resta in vigore lo stato di agitazione.
I giornalisti degli uffici stampa degli Enti pubblici si asterranno, dunque, dall’attività professionale per l’intera giornata lavorativa di venerdì 29 e sabato 30 settembre.