''E' gravissimo, oltre che scandaloso, quello che sta venendo alla luce dall' inchiesta
condotta dai militari della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e di Locri nelle strutture sanitarie regionali''.
Lo dichiara la consigliera regionale, Liliana Frascà: ''Esprimo il mio sdegno, in quanto donna, prima ancora che consigliera regionale" – prosegue Frasca' – "nell' apprendere che sono state scoperte apparecchiature mai utilizzate per lo screening dei tumori femminili acquistate dalle Asl della Calabria e pagate oltre 16 milioni di euro. Insieme a una grande quantita' di materiale informativo mai distribuito dovevano servire per una campagna di prevenzione per la salute delle donne. Invece che per una campagna di screening mammografico e citologico indirizzata alla prevenzione dei tumori femminili negli anni 1999-2001, questi fondi, evidentemente, hanno preso altre strade e anziche' servire a tutelare, prevenire e curare gravissime patologie, purtroppo in crescita nella nostra regione, sono stati usati per accrescere, clientele, favoritismi
e chissa' quali altre trame''