“Il rappresentante di gioielli ucciso giovedì sera a Lamezia Terme, non era mai stato indagato, né aveva subito condanne per truffa”. A riferirlo è l'avvocato Gregorio Barba, legale del padre della vittima in merito ad alcune notizie apparse sulla stampa. “La seconda sezione penale della Corte suprema di Cassazione, inoltre – ha aggiunto Barba – in accoglimento delle mie tesi difensive, ha
annullato senza rinvio la sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d'appello di Catanzaro a carico di Luciano Rotundo inerente ad una contestata vicenda di natura esclusivamente privata, che, pertanto, si ha motivo di ritenere totalmente estranea alla sua allarmante soppressione”.