Il programma di eventi Culturali organizzati per l’etate gioiosana 2017, prosegue la sua marcia con grande successo sia di critica, sia di partecipazione, merito questo di avere la fortuna di ospitare Autori seri, capaci, interessanti e che amano la Cultura a 360 gradi. Sta destando emozione e interesse la prossima presentazione del libro che ha organizzato il Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale, venerdì 14 luglio dalle ore 18,30 nella suggestiva “Corte di Palazzo Amaduri” in Largo dei Cinque Martiri di Gerace nel cuore pulsante dell’incantevole Centro Storico di Gioiosa Jonica nell’accogliente e prestigiosa sede della Cultura cittadina. “Quel nastrino Rosso” scritto da una versatile Carmela Paonessa, abile a variare l’arte visiva con il racconto nel libro edito Falco Editore. Si tratta di un bel testo e, sarà l’opportuna occasione per discutere di un grave problema sociale che affligge la nostra nazione, il femminicidio la violenza sulle donne e sui minori tra le mura domestiche. A introdurre l’importante conversazione ci saranno per la parte Istituzionale l’Assessore alla Cultura del Comune di Gioiosa Jonica Lidia Ritorto e il Presidente del Club per l’UNESCO e della Pro Loco Nicodemo Vitetta che avvierà gli interventi dell’esperta Sociologa Marzia Bruno, grande e attiva collaboratrice dell’Associazione di Promozione Sociale “Astarte” di Catanzaro che opera in tutta la regione. L’iniziativa della presentazione del libro di Carmela Paonessa, oltre ad esaltare il tema elaborato abilmente dalla scrittrice pone in risalto gli aspetti umani di come porsi nei confronti delle vittime di violenza e soprattutto, la responsabilità di confrontarsi con il dolore degli altri. L’autrice in questo libro (ben scritto), vuole dare ai lettori e alle vittime la strada per auspicare la fine di questi brutti fenomeni, con la speranza che il desiderio di dominare e vincere le paure abbia il sopravvento. Carmela Paonessa, ha la capacità di fotografare il passato, risalire le correnti del tempo, pescare le immagini che furono e fissarle con l’impeto della gioventù lasciando trasparire la parte religiosa posta nelle pagine del libro. L’Autrice ha redatto un lavoro intenso che l’ha vista totalmente coinvolta, nel quale ha inserito diversi tratti di vita vissuta, immedesimandosi nelle storie riportate su, “Quel nastrino Rosso”.
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