Maria Saladino, Candidata calabrese, sta percorrendo strade ed ascoltando piazze in queste ore, quelle della sua regione; sta intercettando l’urlo di rabbia, soprattutto dei giovani, ed i silenzi parlati di chi ha paura di esporsi, nel vedere le condizioni di inagibilità del diritto di esercitare democrazia.
Venerdì 18 alle ore 17:30, sarà in una delle stupende Città calabresi, Crotone, faro di civiltà, come lei ama definirla, nella Sede della Federazione provinciale del PD, in Via Panella 182, per incontrare rappresentanti del territorio, rappresentanti locali e provinciali del Partito Democratico, sarà, al suo fianco, a presentarla, una delle Radici e Ragioni Socialiste del Territorio, Gianni Megna, esponente storico, che, apprezzato il messaggio forte contenuto nella linea Politica di Maria Saladino, che vede il protagonismo del socialismo europeo nel PD in cui lei crede, ha chiamato a raccolta tanti compagni socialisti e dell’area democratica.
Maria Saladino, fida nella capacità di reagire con lo strumento del voto, da parte degli iscritti, là dove sarà consentito, dove i congressi cittadini si svolgeranno occorre avviare alla chiamata alle armi della Politica, per ora, gli iscritti, poi sarà la volta degli elettori del Partito Democratico.
Parla dei risultati che si leggono dalla foto della Calabria in queste ultime settimane, che pesano anche sulle spalle di quegli amministratori che, in assenza di partito, quello sano e non quello precotto, vengono lasciati orfani del controllo democratico, nelle scelte e nelle azioni amministrative esponendoli alle azioni della Giustizia.
Maria Saladino, dice di chiamare la sua, presunzione, ritiene però giunto il momento di aprire un dibattito vero in Calabria sul ruolo non giocato dal partito.
Negli incontri di questi giorni sta ascoltando tante donne ed uomini di buona volontà dichiarare che sono pronti ad attivarsi affinché il partito non venga ancora di più asfissiato.
La gente democratica delle periferie politiche è stanca di essere trascinata in un rovinoso vortice regionale, tanti giovani, tante donne, tanti uomini che ci mettono la faccia nelle trincee dei circoli, in mezzo agli iscritti ed ai simpatizzanti, sono ormai sfiancati dalla difficoltà politica non prodotta da loro.
Le Piazze le stanno consegnando rabbia e voglia di reagire in democrazia.