Sarà il vento caldo destate , oppure lo stress accumulato durante il faticoso anno di lavoro, che, a volte, non consente di essere lucidi e lungimiranti nelle riflessioni??
O forse è semplicemente la necessità di voler continuare a credere che non esistano retropensieri, di fronte a quanto, fatalmente accaduto, quando, circa settanta lavoratori perdenti posto sono rimasti a casa, ed altri 44, (quelli di Alitalia) in cassa integrazione? Questultimi, ancora ad oggi, non sanno se anche questanno mangeranno il panettone, presso quel che resta dellAeroporto di Reggio Calabria, assistiti dal placido silenzio della stragrande maggioranza degli attori istituzionali e non.
Ciò che è certo, nelle evidenze legate alle questioni riferite allinfrastruttura aeroportuale della Città Metropolitana, è quanto continua a concretizzarsi, negativamente, mediante il lavoro sommerso e silente, al cospetto delle urla civili di chi, oggi, rivendica il diritto al lavoro, essendo stato, in taluni casi, scavalcato dalla scorrettezza dettata da opinabili scelte unilaterali.
In questambito la UILT Calabria, ha sin da subito messo in campo le dovute rivendicazioni, a fronte di quanto successo, a partire dal cambio societario, conseguente al fallimento della So.G.A.S., denunciando più volte vicissitudini poco chiare, accompagnate dallo sbalorditivo silenzio generale. Tutto ciò, ha portato il territorio ad una gravissima crisi occupazionale sotto i riflettori illuminanti le promesse disattese da parte delle Istituzioni, probabilmente compiacenti di fronte ai fatti ormai noti.
Tuttavia, si apprende con grande soddisfazione, che, a seguito delle strategie sindacali messe in campo dalla UILT Calabria e dai lavoratori, con fine ultimo il rilancio dello sviluppo del sistema aeroportuale calabrese, e delle vertenze legali volte al ripristino del diritto maturato dai soggetti esodati, attualmente disoccupati; iniziano ad intravedersi timide dichiarazioni da parte delle Istituzioni, che, quasi certamente avrebbero avuto semplicemente il bisogno di ricevere gli stimoli necessari per prendere in seria considerazione la grave situazione che ha coinvolto gli scali aeroportuali calabresi, per così dire, meno fortunati.
In questo clima di grande attenzione, in cui, oltre al diritto alloccupazione, viene rivendicato alla stessa stregua quello legato alla mobilità delle persone, la segreteria regionale della UILT Calabria, in attesa di possibili risposte relative ai tanti quesiti posti, riferiti certamente ai progetti di rilancio e di sviluppo degli aeroporti in questione, contrasta lesasperato ricorso ai contratti di somministrazione di lavoro, nonché di quelli a tempo determinato. Su tale fronte, il segretario regionale Luciano Amodeo rigetta quelle che sembrano essere divenute le formule di contratto di lavoro più appetibili per la S.A.CAL., costretta a correre ai ripari per la copertura di posti di lavoro vacanti (seppur fondamentali per le attività inerenti). Il segretario generale della UILT Giuseppe Rizzo, ribadisce che la lotta condotta in questi mesi dalla segreteria regionale, per la stabilizzazione dei contratti in essere, al fine di ridurre il precariato e di dare maggiore stabilità alle famiglie calabresi coinvolte, ha certamente portato qualche risultato positivo mediante la stabilizzazione (avvenuta alla luce del sole) di alcuni lavoratori aventi diritto, necessari per le attività condotte dagli addetti ai PRM. Nonostante la strada sembra essere ancora in salita, la UILT Calabria è pronta a scendere in piazza coinvolgendo tutti i cittadini calabresi, per rivendicare, ancora una volta, i servizi ed il lavoro che gli stessi sapranno certamente portare. A tal fine si auspica che il dibattito pro aeroporti, accentuatosi, ancor di più, negli ultimi giorni, possa sfociare in un repentino cambio di rotta finalizzato alla valorizzazione degli aeroporti in favore dei lavoratori e dei cittadini.