Con l’omaggio a Tommaso Campanella (1568-1639) nel 450° anniversario della nascita, che si terrà giovedì 6 settembre alle ore 21,00 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso, l’Associazione Culturale Anassilaos conclude i suoi incontri estiva celebrando la figura di uno dei più significativi filosofi del XVII secolo al quale la Calabria ha dato i natali. Per celebrare l’evento la Sezione Filatelia di Anassilaos ha realizzato una cartolina omaggio, con il ritratto di Campanella, graficamente elaborato dall’artista Alessandro Allegra, che sarà donata a tutti coloro che prenderanno parte all’incontro moderato e condotto da Daniela Scuncia, al quale prenderanno parte lo stesso Stefano Iorfida, l’editore di “Città del Sole” Antonella Cuzzocrea e Domenico A. Romeo, avvocato, ricercatore di storia, deputato della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, autore del saggio “Stavamo tutti al buio… Io accesi un lume. Tommaso Campanella. Vita e Opere” che offre una ricca e dettagliata biografia di Tommaso Campanella, evidenziando alcune figure fin qui poco conosciute della sua famiglia nonché gli anni giovanili trascorsi tra Stilo e Stignano e nei conventi domenicani di Calabria e il suo incontro con il rabbino Abraham. Lo studioso parlerà anche dei viaggi nelle principali città italiane e dei primi processi subiti dal Filosofo; del ritorno in Calabria e del suo rinnovato rapporto con i luoghi natii, facendo emergere il peregrinare del frate calabrese nei castelli e paesi di Calabria nell’estate del 1599 per organizzare la celebre rivolta antispagnola. Offrirà inoltre dettagli relativi alla sua cattura e alle torture subite nei ventisei anni trascorsi nelle prigioni di Napoli, nel corso dei quali scrisse, in condizioni estreme, le sue maggiori opere, intrattenendo una copiosa corrispondenza con i personaggi più in vista dell’epoca, ricevendo visite e insegnando a discepoli. Lo studioso si soffermerà anche sul periodo finale della esistenza del Frate, e in particolare sui rapporti con Papa Barberini (Urbano VIII), e, più tardi, in Francia, dove morì, con il Cardinale Richelieu e il re Luigi XIII.