
già raggiunti l’8 gennaio scorso da un ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Platino” (LEGGI I DETTAGLI). L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, aveva accertato la contiguità tra Silvano Scalmana e i componenti calabresi della cosca, ai quali si era rivolto per far intimidire i testimoni chiamati al processo in cui era imputato per bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti e riciclaggio. Scalmana, già agli arresti domiciliari per l’imputazione appena citata, è stato accompagnato in carcere dai militari del Nucleo investigativo. (ANSA)