Riceviamo e pubblichiamo – Non so’ più da quanto tempo governi la nostra città il Sig. Sindaco
Falcomatà, ma, non ci vuole tanto,
per capire che stiamo sempre più sprofondando in un baratro che,
difficilmente riemergeremo.
Ogni giorno, arrivano lamentele indirizzate al nostro Sig. Sindaco, alle
istituzioni e enti di controllo,
Lavori Pubblici, sindacati vari U.N.C., Federconsumatori, Regione e
vari, ma, da loro, il
buio completo, nessuno o tutti rispondono che, la nostra bella Reggio,
prima o poi… Non penso ci voglia
troppo a capire che non è così, cartelle idriche pazze, servizi
inesistenti, strade piene di voragini, scoli di
fogne a cielo aperto, tombini che svolazzano per aria per la potenza
dell’acqua che fuoriesce (potabile?) e,
se tutto và bene, ritorni a casa con le reni spezzate o qualche caviglia
storta o rotta.
Non voglio scrivere un romanzo, voglio soltanto ricordare al nostro Sig.
Sindaco, che, la nostra città, era e
potrebbe ridiventare la città più bella d’Italia. Un ns. famoso
concittadino, Diego Vitrioli, (qualche anziano
si ricorderà) molto tempo fa, scrisse di Reggio: (Foeda bonis, iucunda
malis, Urbs invida, discors. Non
abitanda viris, non abitanda feris).- “Tradotta”: (Cattiva con i buoni,
buona con i cattivi, Città invidiosa,
discorde, non atta ad essere abitata dagli uomini, nè dalle bestie). Il
nostro Sig. Sindaco, rifletta su cio, forse,
credo non si sia reso conto che, i suoi concittadini, sono stanchi,
stanchi di sentire belle parole,
stanchi dalle promesse, delle tasse sempre più esose, ecco perchè pian
piano, questa Città si stà spopolando
una Città sempre più sola abitata da vecchi, i giovani emigrano in cerca
di un avvenire che in questa Città
non avranno mai. Povera Reggio.
Minasi Vincenzo