Il mare più bello d’Italia non è in Calabria. Un concetto che, vista la concorrenza e messo da parte il campanilismo, può anche essere accettato. La penisola italica rappresenta uno dei luoghi più suggestivi al mondo per vastità e varietà delle coste. L’idea che, in mezzo alle eccellenze, potesse ergersi qualche picco che non fosse calabrese poteva essere accettato. Va, invece, ingoiato quasi come un boccone amaro il fatto che Legambiente e Touring Club non abbiano inserito nelle quarantaquattro località con il mare più bello d’Italia neanche una che sia calabrese.
Non c’è Tropea, non c’è Scilla, non c’è Capo Vaticano e null’altro che, a queste latitudini, sia considerata eccellenza assoluta. Non resta, perciò, che soffermarsi sui dati e ad analizzare il perché di questa scelta.
Indagine a trecentosessanta gradi
Per Legambiente e Touring Club Italiano il mare più bello è quello della Sardegna. E non risulta una sorpresa il fatto che il primato nel giudizio corrisponda a quello nella richiesta dei turisti italiani e stranieri. Si, perché i parametri che concorrono ad elaborare la graduatoria non c’è solo la bellezza paesaggistica, ma anche e soprattutto ciò che c’è attorno e dentro al mare. A fare la differenza nell’Isola ci sono le acque cristalline, una tutela ambientale e la tutela dell’inquinamento. Solo pochi giorni fa, a Reggio Calabria, una delle maggiori spiagge cittadine è stata interessata da rilevazioni che rendevano nota la presenza di Escherichia Coli nelle acque antistanti. Il mare più bello davvero non è in Calabria? A quanto pare si.
Mare più bello: la Calabria non c’è
I luoghi balneabili prescelti per avere le “cinque vele” sono stati quarantaquattro. Diverse le località sarde come detto, ma c’è spazio anche per la Maremma, le Cinque Terre e il litorale pugliese, passando per il Cilento, Ustica, le coste trapanesi e San Vito Lo Capo e l’Abruzzo.
E la Calabria? La Calabria non c’è. E attenzione perché chi vuole andare in vacanze le graduatorie le legge.