“l Commissario alla sanità Massimo Scura non può permettersi di
infierire sulla nostra già martoriata Città. La salute dei cittadini
reggini è in serio pericolo cosi come lo è il lavoro di centinaia di
operatori sanitari che, con sacrificio, hanno affiancato i coraggiosi
imprenditori della sanità privata reggina”.
Lo scrive Massimo Ripepi, consigliere comunale e membro della direzione nazionale di Frattelli d’Italia.
“Dove – si chiede -andranno a finire le strutture altamente specializzate che si
sono guadagnate la fiducia dei pazienti con fatica e altissimi e
rischiosi investimenti ? Scura ha pensato solo a tagliare fondi con
gelido cinismo senza avere il coraggio di guardare in faccia le
vittime, ovvero i pazienti che non avranno più la possibilità di
curarsi gratuitamente.
Il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio, già sovraccarico di
pazienti, non può sostituirsi al privato convenzionato che invece si è
specializzato con lacrime e sangue, poiché chi sopravvive e si
sviluppa nel libero mercato possiede la vera ed autentica
certificazione di qualità che possono dare solo i pazienti pienamente
soddisfatti del servizio erogato. I pazienti si fanno curare da chi
garantisce loro la migliore prestazione nel più breve tempo possibile,
cosa che il servizio sanitario pubblico non può garantire per tutte le
specialità.
In qualità di Rappresentante Nazionale di Fratelli d’Italia, sono
vicino ed a forte sostegno della coraggiosa azione del dr. Eduardo
Lamberti Castronuovo, direttore dell’Istituto di analisi cliniche “De
Blasi” di Reggio Calabria che, in una lettera inviata al Presidente
della Repubblica, ed alle massime autorità provinciali e nazionali,
denuncia l’operato del commissario Scura decidendo di continuare ad
erogare prestazioni sanitarie private nonostante i tagli.
L’ing. Scura infatti, da ottimo ingegnere, ha tagliato il budget
destinato agli istituti convenzionati, ovvero a tutte quelle strutture
private che operano nel territorio calabrese attraverso una
convenzione con la Regione stessa (la quale eroga i rimborsi quando va
bene!) offrendo una serie di prestazioni sanitarie fondamentali
(analisi del sangue, radiografie, ecografie, risonanze magnetiche e
tac, fisioterapia e quant’altro), ai cittadini, che così hanno la
possibilità di ricevere tali servizi gratuitamente o con il pagamento
del semplice ticket.
Con un simile distruttivo decreto, una volta raggiunta la soglia
massima stabilita dallo stesso, non potranno più essere erogati
servizi se non a pagamento a danno solo ed esclusivamente della
cittadinanza che così è costretta a rivolgersi alle tanto agognate
strutture pubbliche: ciò equivale a morte certa visti gli epocali
tempi di attesa che possono andare anche da un anno all’altro in molti
casi.
Pertanto chi ha la possibilità economica, si può ritenere fortunato
perchè potrà curarsi mentre tutti gli altri, che sono la maggioranza
della popolazione calabrese e reggina, possono solo raccomandarsi al
buon Dio che compia un miracolo perché per certo non lo farà la sanità
calabrese.
A nostro avviso non è con la politica dei tagli economici che si
risolve il problema sanitario calabrese anzi l’esatto contrario: ciò
infatti porterà alla chiusura di strutture che sono il fiore
all’occhiello della Sanità Calabrese, già strozzate dalle banche che
anticipano soldi e ne chiedono restituzione con alti interessi, da
dipendenti che vanno pagati, dalla manutenzione degli immobili,
dall’acquisto del materiale di consumo e così via.
Gridiamo a gran voce la nostra indignazione e rammarico per le
Istituzioni che non sono dalla parte dei cittadini, ma che invece
considerano il loro diritto alla salute come un giocattolo con cui
divertirsi a danno soprattutto delle categorie deboli. invitiamo
ancora una volta la cittadinanza a non arrendersi ma a ribellarsi a
questo stato di cose e soprattutto all’indifferenza delle istituzioni
soprattutto cosi che politici come questi portino allo sfacelo
definitivo della nostra amata e dignitosa terra ormai completamente
martoriata e degradata. I reggini – conclude Ripepi – hanno il diritto di curarsi. Per noi
viene sempre PRIMA REGGIO”.