Nell’agenda del governo italiano, tra i temi più scottante, c’è quello legato alla prescrizione. Il Movimento Cinque Stelle si batte affinché possa essere cancellata, la Lega, invece, temporeggia e pretende che al massimo i termini possano essere riveduti nell’ambito di una più ampia riforma giudiziaria.
Cancellare la prescrizione, come sostenuto dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Buongiorno, sarebbe, nel pensiero leghista, una “bomba atomica” sul processo.
Nicola Gratteri, magistrato reggino a capo della Procura di Catanzaro, è uno che quando parla riesce ad avere una grande eco.
Interpellato sulla questione da Mattino 24 Mattino, trasmissione radiofonica di Radio 24, è stato piuttosto netto: ‘In uno Stato civile, nell’anno 2018, alcuni termini come prescrizione, amnistia, indulto, sanatoria dovrebbero sparire dal vocabolario, se vogliamo davvero voltare pagina”.
Una posizione piuttosto netta, accompagnata da parole che irrobustiscono la sua opinione: “Se parliamo – ha detto – ancora di questi espedienti per risolvere i problemi della giustizia, non andremo da nessuna parte”
Riguardo, invece, all’operato del Governo Gratteri è piuttosto cauto.
“Bisogna dargli tempi. Le macchine della burocrazia a volte sono infernali per chi non ha esperienza amministrativa”.
“E’ necessario che il ministro della Giustizia modifichi eai codici,serve che il ministro dell’Interno garantisca più mezzi alle forze dell’ordine, occorre che il ministro dell’Istruzione investa perché abbiamo studenti ignoranti rispetto al resto dell’Europa, siamo sempre più ai margini, siamo l’Africa del Nord”.