E’ stata diffusa nel tardo pomneriggio di ieri, la nota in cui Francesco Umbaca, un camionista di Bianco ha annunciato che s’incatenera’ stamattina a Roma, davanti al Ministero della Giustizia,
prima, e davanti alla sede del Consiglio Superiore della Magistratura, poi. Intende cosi’ chiedere “Un processo per Nicolas”, come ha scritto su alcuni cartelli che ha portato con se’ dalla Locride. Lui non si arrende: da cinque anni porta avanti una battaglia per ottenere giustizia per il suo bambino che, secondo i legali della famiglia ed i periti medici di parte, oggi subisce le gravi conseguenze di un presunto caso di “malasanita’”. Nei mesi scorsi ha reso pubbliche le copie delle cartelle cliniche dell’Ospedale di Melito Porto Salvo, dove Nicolas e’ nato. Il caso divenne di dominio pubblico il 9 febbraio scorso. Nicolas e’ affetto da tetraparesi spastica. Non vede, non parla, non cammina, conseguenza di un’asfissia per un taglio cesareo eseguito con molto ritardo al momento del parto. Danni irreversibili. Avuta notizia dell’archiviazione del caso, Francesco Umbaca, lo scorso aprile s’incateno’, per protesta, davanti al Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria. Ora e’ fermamente deciso a continuare la sua battaglia perche’ sia resa giustizia al piccolo Nicolas. “Fra sei giorni, dice, matureranno i tempi stabiliti per la prescrizione del reato, cinque anni, e nessuno paghera’ per questo mio bambino che amiamo ma che non potra’ essere come tutti gli altri. Non chiedo nient’altro che giustizia per il mio bambino, al quale l’operato di alcuni medici ha impedito che avesse un’esistenza normale; che possa diventare un uomo con le sue gioie, i suoi desideri, le sue aspirazioni ed i suoi progetti!”.