di Grazia Candido – Le “Luci del varietà” non bastano a placare l’improvviso temporale che allaga Catonateatro. Circa mezz’ora di spettacolo, il tempo di poter ammirare l’inizio di un divertente viaggio nel tempo alla scoperta del teatro fatto di pailletes e lustrini,
canzoni e balli, comici e fantasisti e poi, la fuga dalla culla dell’arte “Alberto Neri” per mettersi al riparo dalla violenta pioggia. Non è bastata a fermare il maltempo ieri sera, in cui si sarebbe dovuto “ricostruire” un secolo di storia tra le quinte, le scene e i costumi del “Piccolo grande varietà, dal Cafè-Chantant al musical” realizzato dalla compagnia del Teatro della città guidata dall’attore Tuccio Musumeci e diretta da Mario Sangani, la simpatia del noto artista che invocando la clemenza del tempo, regala al pubblico qualche sana risata.
“Quanto era bello il Novecento – esordisce Musumeci – la vita era tranquilla, spensierata non esistevano Berlusconi, Prodi e tutti i politici di oggi. C’era il re ma l’Italia non era caduta nel ridicolo. La cosa che non capisco è come mai negli altri stati i presidenti e i politici sono tutti giovani e belli e qui da noi se non hanno il catetere non vengono eletti? Pensate non esisteva Emilio Fede, la vera moglie di Berlusconi, Bruno Vespa che campa con le disgrazie dei cristiani ma soprattutto, non c’erano i clandestini”.
Il problema degli sbarchi si può risolvere secondo l’erede del varietà: “possiamo sconfiggere il disagio in mezza giornata: basta mettere a Lampedusa l’onorevole Fassino e quelli non sbarcheranno più perchè diranno: “Mizzica che sono brutti gli italiani”.
Il pubblico ride ma quella è l’ultima risata perchè prima che sia ricostruito il periodo della prima guerra mondiale, un forte acquazzone ferma il grande varietà e l’orchestra diligentemente seguita sino a quel momento, dal maestro Nino Lombardo al pianoforte.
L’appuntamento con i prestigiosi artisti e protagonisti dei siparietti, Cosetta Gigli, Eduardo Guarnera, Rosa Miranda e l’artista siciliano è solo rimandato. Il pubblico di Catonateatro attenderà quindi qualche altro giorno, prima di ricordare quegli affascinanti momenti di varietà ma soprattutto, di riabbracciare il grande genio creativo Tuccio Musumeci.