I valori delle sostanze inquinanti presenti nel sottosuolo di Crotone erano, in alcuni casi, fino a 40mila volte superiori ai limiti di legge. Lo zinco, per esempio, era presente in 38.000 mg/kg contro un limite per centro abitato di 150. Questo quanto risulta da una perizia su aree inquinate da scorie tossiche provenienti dalla ex industria Pertusola Sud che il direttore del dipartimento di chimica dell’Università della Calabria, Giovanni Sindona, nel 2005 consegnò alle autorità giudiziarie del Tribunale crotonese. Sindona, che parla apertamente di “disastro ambientale”, al Tgr Calabria ha spiegato: “C’è un possibile passaggio di quei veleni nella catena agroalimentare. Basti considerare il latte, prodotto da animali che, se sono andati a pascolare in quelle zone e lì hanno bevuto acqua, potrebbero aver bevuto acqua inquinata da metalli pesanti”. Secondo lo scienziato calabrese, nel caso delle scuole costruite presumibilmente con materiali provenienti da scorie tossiche “è necessario avviare urgentemente dei prelievi e della analisi. E’ necessario anche verificare se gli alunni e studenti della scuola abbiano riportato contaminazioni da metalli pesanti”. (Apcom)