XII EDIZIONE “LA SCUOLA A CINEMA”
“PREMIO AGIS SCUOLA NAZIONALE ”
Aureliano Amadei
Il regista di “20 sigarette” al Cinema Citrigno
Il “Premio Agis Scuola Nazionale” è stato consegnato, questa mattina al Cinema Citrigno di Cosenza, ad Aureliano Amadei regista del film “20 sigarette”, che ha avuto otto candidature ai David di Donatello. Un momento di grande emozione che si è svolto nell’ambito della quinta edizione del festival La Primavera del Cinema Italiano.
Ad accoglierlo c’erano più di 2000 studenti degli istituti superiori della provincia di Cosenza. Gran finale, quindi, della XII edizione della “Scuola a cinema”, progetto organizzato dalla Società Kostner in collaborazione con l’Anec e Agis Calabria e con l’amministrazione comunale di Cosenza.
I ragazzi hanno avuto la possibilità di ascoltare la diretta testimonianza del regista Aureliano Amadei, accompagnato dagli attori Giorgio Colangeli e Ivo Micioni nel cast di “20 sigarette”. Una mattina particolare, in cui si è discusso di guerre e di violenza proprio nel giorno della notizia dell’uccisione dell’attivista e volontario Vittorio Arrigoni in Palestina.
Il film ha ricevuto, dicevamo, ben otto candidature ai David: come miglior regista esordiente Aureliano Amadei, miglior attore Vinicio Marchioni, miglior fotografia Vittorio Omodei Zorini, migliori effetti speciali visivi Rebel Alliance, Miglior produttore Tilde Corsi e Gianni Romoli (R&C), miglior montaggio Alessio Doglione, miglior fonico Mario Iaquone e David Giovani.
La pellicola sarà, poi, presentata stasera alle ore 18 nella sezione “Set italiani”, nella sala del Supercinema Modernissimo.
Tratto dal romanzo Venti sigarette a Nassirya scritto dallo stesso Amadei con Francesco Trento. Il film narra la vicenda autobiografica dello scrittore-regista, coinvolto nell’attentato del 2003 contro la base militare italiana di Nasiriyya. Dopo la presentazione, nella sezione “Controcampo italiano”, alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film è uscito nelle sale cinematografiche l’8 settembre 2010.
«Ho cercato di raccontare l’umanità delle persone, anche dei militari, senza retorica. In Iraq mi ci sono trovato per caso e non ci tornerei mai», questo l’intento del film secondo lo stesso regista. Aureliano Amadei, infatti, ha una storia personale molto particolare. Da sempre sognava di fare cinema. In attesa della vera occasione, si diletta facendo il filmaker nei centri sociali, lontano dalle responsabilità degli adulti, finché il regista Stefano Rolla chiede a sua madre i fondi per girare un film ambientato in Iraq e gli propone il ruolo di assistente. Accetta frettolosamente la proposta, contro tutti, genitori e amici, tra cui la migliore amica Claudia, di cui è inconsciamente innamorato. All’indomani del suo arrivo in Iraq, dopo aver fumato appena un pacchetto di sigarette, si trova vittima dell’attentato terroristico del 12 novembre 2003 a Nasiriya. Gravemente ferito, riesce comunque a salvarsi e a tornare in Italia. Viene curato nell’ospedale militare del Celio, sperimentando l’assalto dei giornalisti, le fredde visite ufficiali, le contraddizioni della ricostruzione ufficiale dell’attentato. Avrà il coraggio di raccontare la sua storia nel romanzo “Venti sigarette a Nassirya”, anche grazie al supporto di Claudia che nel frattempo è diventata madre di sua figlia. Rimarrà comunque per tutta la vita ferito alla gamba sinistra e si ritroverà perennemente perseguitato dagli atroci ricordi della strage, che si manifesteranno attraverso dolorosi attacchi di panico.
«La mia è una storia di ambizione. È la storia di uno che parte per fare l’aiuto regista perchè vuole avere un ruolo importante nella società. La guerra ha sempre origine dalla nostra ambizione, dalla nostra voglia di consumare sempre molto più delle nostre possibilità. Mi porto dentro quindi anche io un senso di colpa per quello che accade, anche per questo legame diretto che sento con la guerra nel mondo. Il mio stile di vita, il nostro stile di vita è causa diretta dei conflitti. Io ho avuto la sfortuna – ha continuato a spiegare ai ragazzi il regista – di non essere mai svenuto durante l’attentato. Ricordavo tutto, istante per istante. Ricordavo per fotogrammi come in una sequenza cinematografica. E quindi il grande sforzo è stato quello di ritrasferire questo pezzo di memoria in pellicola. Per questo ho scelto di mettere la macchina da presa negli occhi del protagonista».
Tantissime sono state le domande dei ragazzi presenti nel pubblico. Una su tutte: «Vale la pena rischiare la vita per raccontare la verità?» ha chiesto una studentessa al regista.
A questo interrogativo Amadei ha risposto che «L’unica cosa vera e reale che abbiamo è la nostra vita. Quindi perderla non ne vale mai, comunque, la pena».
Al Cinema Citrigno per festeggiare il traguardo dei dodici anni del progetto la Scuola a Cinema, oltre ad Aureliano Amadei, agli attori Ivo Micioni e Giorgio Colangeli c’erano l’assessore allo spettacolo Francesca Bozzo, il Presidente dell’Anec Calabria Giuseppe Citrigno e Giuliana Lanzillotta, responsabile del progetto “La scuola a cinema”. Alla fine dell’incontro con gli studenti, al regista e alle scuole che hanno partecipato sono stati consegnati i premi “Agis Scuola”.
Per un intero anno gli studenti delle scuole partecipanti hanno visionato e pellicole importanti. Un’edizione dedicata al tema “Coscienza e impegno civile”, in occasione, anche, delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Cinque film che hanno affrontato, soprattutto, il difficile tema dei diritti negati e dell’impegno civile che deve essere risvegliato nella collettività e soprattutto tra le nuove generazioni. Il cinema può essere per i più giovani un momento di formazione culturale, un utile strumento pedagogico, questo l’obiettivo de “La Scuola a Cinema”.
Il festival proseguirà nel pomeriggio. Alle ore 17 di oggi, al Supercinema Modernissimo il regista Massimiliano Bruno incontrerà il pubblico per una conversazione sul cinema.
Nessuno mi può giudicare, la commedia da lui diretta con Paola Cortellesi e Raoul Bova subito in testa agli incassi, ha ricevuto cinque candidature alla 55a Edizione dei Premi David di Donatello.
Al Cinema Citrigno, poi, alle ore 20, in programma l’omaggio a Mario Monicelli. Con la proiezione di “Vicino al Colosseo c’è Monti”, ultimo documentario firmato dal maestro del cinema italiano. A relazionare sul grande regista Gianvito Casadonte, direttore artistico del Magna Graecia Film Festival.
A seguire, al Cinema Citrigno, alle 21, sempre per la sezione “Conversazioni sul cinema” l’incontro con il regista Silvio Soldini. A chiudere la serata la proiezione del suo film “Giorni e Nuvole”.
Inoltre, per l’intera durata del Festival e fino al 13 giugno, al Museo dei Brettii e degli Enotri resterà aperta la mostra fotografica “Il Risorgimento secondo Martone”, in collaborazione con la Fondazione Solares di Parma, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Corso di Laurea Magistrale in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media dell’Università della Calabria.
Fino al 16 aprile, attori e registi di fama nazionale e internazionale popoleranno il festival, tra proiezioni di film, incontri- dibattiti ed eventi glamour.
La manifestazione ideata da Alessandro Russo e Pino Citrigno è promossa dall’associazione culturale “Le Pleiadi”. Tra i partner ufficiali che danno il loro prezioso contributo alla macchina organizzativa dell’evento: la Regione Calabria, il Comune di Cosenza, la Provincia di Cosenza e la Fondazione Carical. Con loro anche l’Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) che collabora attivamente alla manifestazione; affiancati da numerosi partner locali.
Anche quest’anno il festival si avvale della collaborazione della prestigiosa testata Cinecittà news, a questa si aggiunge il contributo del sito di settore www.cinemaitaliano.info.
Un festival che non dimentica la solidarietà. 1 euro, il costo simbolico del biglietto. L’intero incasso sarà devoluto all’associazione di volontariato “Gianmarco De Maria” che si occupa dei bambini ospedalizzati dell’Annunziata di Cosenza.