eventi della libreria Ubik di Cosenza che è stata inebriata dalle proprietà benefiche di Bacco e, in particolare, sulle comprovate capacità di migliorare l’aspetto e la salute di chi ne fa consumo con parsimonia. Il professor Francesco Menichini, ordinario di Biologia Farmaceutica presso il dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università delle Calabria, ha aperto l’incontro, sulle capacità del vino di favorire i processi metabolici. Un ottimo bioattivatore, il vino, che dona un migliore colorito e rende l’espressione del viso più rilassata, ed è altresì un ottimo antiossidante che aiuta a combattere i radicali liberi. Sono quindi innegabili le virtù terapeutiche e salutistiche del nettare degli Dei. La tesi, secondo cui il vino non è più semplicemente un prodotto di consumo, ma rappresenta un territorio, essendo frutto di un vitigno con determinate caratteristiche organolettiche che lo distinguono dagli altri è stata sostenuta dal presidente della Commissione degustazione vino doc della CCIAA di Cosenza, Gennaro Convertini. Altro punto essenziale, il rapporto tra vino e bellezza. Il consulente vitienologico Sieghard Vaja, ha sostenuto l’importanza di selezionare le viti giuste e curare bene l’uva al fine di produrre un vino “bello e attraente”, che provochi emozioni già a livello olfattivo. Proprio i nuovi trattamenti di bellezza a base di vino rosso introdotti recentemente in alcuni centri benessere del territorio cosentino, sono stati esposti dal responsabile del Centro Benessere Aura Mediterranea Giuseppe Li Preti e dalla responsabile del Centro benesere Dosha Sabrina Gallucci, che ha presentato un trattamento di wine therapy riservato alle sue clienti che consiste in un bagno di vapore in una vasca di ferro contenente vino, un massaggio con olio a base di semi di vinaccioli dal comprovato potere antietà, in quanto favorisce l’eliminazione dei liquidi intercellulari. Afrodite quindi si sposa bene con Bacco. Ieri mattina, al ridotto del teatro Rendano la tavola rotonda Dal Donnici verso le Terre di Cosenza. Relatori, l’assessore alla valorizzazione del Territorio Francesca Bozzo, l’assessore al Turismo Maria Rosa Vuono, l’omologo per la Provincia Pietro Lecce oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria. Per la Coldiretti è intervenuto il presidente provinciale Pietro Tarasi, Francesco Mazzei vicepresidente della Cia, Demetrio Stancati consigliere unione agricoltori di Cosenza e Gennaro Convertini presidente della Commissione degustazione vini Doc della Camera di Commercio di Cosenza. In platea i produttori dell’area, Donnici 99, Spadafora, e Terre del Gufo, presente anche il sindaco di Marzi Rodolfo Aiello, ed il vicesindaco di Luzzi, Federico Flaviano. La tavola rotonda organizzata dall’Adt Press Group, ha prodotto spunti e distinguo ma tutto indirizzato verso l’unico obiettivo possibile, o si riesce a comunicare l’immagine di una provincia di Cosenza diversa con le sue eccellenze che è altro dalle sue storture o non si va da nessuna parte. Gennaro Convertini, ha parlato del lavoro svolto all’interno della Camera di Commercio cittadina per sostenere i soggetti vitivinicoli. “Il settore del vino – ha detto – è diventato un elemento trainante che può e deve fare conoscere Cosenza. Solo dieci anni fa questo era un comparto praticamente nullo nel quale nessuno si sentiva di investire, il mercato dell’uva finiva nell’anonimato delle cantine”. Una dispersione causata dalla disaggregazione dei produttori alla quale oggi si vuole rimediare con l’etichetta Terre di Cosenza Donnici Doc. Per l’assessore Francesca Bozzo Terre di Cosenza è un obiettivo che non solo arricchirà il territorio ma consentirà all’agricoltura di diventare anche una proposta lavorativa. Sotto il profilo di ritorno in termini di turismo eno-gastronomico l’assessore Maria Rosa Vuono ha evidenziato che, la necessità di una comunicazione capace di dare a chi viene in Calabria altre offerte che non il tradizionale turismo sulla costa. Nel corso del suo intervento l’assessore ha dato anche notizia che le aziende vinicole di Cosenza avranno la possibilità di farsi conoscere all’Italian wine week in programma il prossimo febbraio a New York. Come produrre azioni turistiche è quanto si è chiesto l’assessore Pietro Lecce. “La monovalenza turistica e la stagionalità – ha detto – sono un limite, per questo vanno seguite altre potenzialità alle quali dare seguito”. Pietro Tarasi ha invece evidenziato come le istituzioni ancora non accompagnino con azioni sistematiche i viticoltori. Francesco Mazzei per la Cia ha invece sostenuto come la forza di un sistema turistico che valorizzi le aree agricole può venire solo dall’unione delle singole capacità dei produttori. Demetrio Stancati ha infine parlato del bisogno di “un pensare in maniera diversa al vino che fa parte della nostra tradizione. Solo così ci sarà futuro. È un territorio – ha concluso – che non va comunicato con le navi dei veleni, ma che deve divulgare ciò che di buono produce”.
eventi della libreria Ubik di Cosenza che è stata inebriata dalle proprietà benefiche di Bacco e, in particolare, sulle comprovate capacità di migliorare l’aspetto e la salute di chi ne fa consumo con parsimonia. Il professor Francesco Menichini, ordinario di Biologia Farmaceutica presso il dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università delle Calabria, ha aperto l’incontro, sulle capacità del vino di favorire i processi metabolici. Un ottimo bioattivatore, il vino, che dona un migliore colorito e rende l’espressione del viso più rilassata, ed è altresì un ottimo antiossidante che aiuta a combattere i radicali liberi. Sono quindi innegabili le virtù terapeutiche e salutistiche del nettare degli Dei. La tesi, secondo cui il vino non è più semplicemente un prodotto di consumo, ma rappresenta un territorio, essendo frutto di un vitigno con determinate caratteristiche organolettiche che lo distinguono dagli altri è stata sostenuta dal presidente della Commissione degustazione vino doc della CCIAA di Cosenza, Gennaro Convertini. Altro punto essenziale, il rapporto tra vino e bellezza. Il consulente vitienologico Sieghard Vaja, ha sostenuto l’importanza di selezionare le viti giuste e curare bene l’uva al fine di produrre un vino “bello e attraente”, che provochi emozioni già a livello olfattivo. Proprio i nuovi trattamenti di bellezza a base di vino rosso introdotti recentemente in alcuni centri benessere del territorio cosentino, sono stati esposti dal responsabile del Centro Benessere Aura Mediterranea Giuseppe Li Preti e dalla responsabile del Centro benesere Dosha Sabrina Gallucci, che ha presentato un trattamento di wine therapy riservato alle sue clienti che consiste in un bagno di vapore in una vasca di ferro contenente vino, un massaggio con olio a base di semi di vinaccioli dal comprovato potere antietà, in quanto favorisce l’eliminazione dei liquidi intercellulari. Afrodite quindi si sposa bene con Bacco. Ieri mattina, al ridotto del teatro Rendano la tavola rotonda Dal Donnici verso le Terre di Cosenza. Relatori, l’assessore alla valorizzazione del Territorio Francesca Bozzo, l’assessore al Turismo Maria Rosa Vuono, l’omologo per la Provincia Pietro Lecce oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria. Per la Coldiretti è intervenuto il presidente provinciale Pietro Tarasi, Francesco Mazzei vicepresidente della Cia, Demetrio Stancati consigliere unione agricoltori di Cosenza e Gennaro Convertini presidente della Commissione degustazione vini Doc della Camera di Commercio di Cosenza. In platea i produttori dell’area, Donnici 99, Spadafora, e Terre del Gufo, presente anche il sindaco di Marzi Rodolfo Aiello, ed il vicesindaco di Luzzi, Federico Flaviano. La tavola rotonda organizzata dall’Adt Press Group, ha prodotto spunti e distinguo ma tutto indirizzato verso l’unico obiettivo possibile, o si riesce a comunicare l’immagine di una provincia di Cosenza diversa con le sue eccellenze che è altro dalle sue storture o non si va da nessuna parte. Gennaro Convertini, ha parlato del lavoro svolto all’interno della Camera di Commercio cittadina per sostenere i soggetti vitivinicoli. “Il settore del vino – ha detto – è diventato un elemento trainante che può e deve fare conoscere Cosenza. Solo dieci anni fa questo era un comparto praticamente nullo nel quale nessuno si sentiva di investire, il mercato dell’uva finiva nell’anonimato delle cantine”. Una dispersione causata dalla disaggregazione dei produttori alla quale oggi si vuole rimediare con l’etichetta Terre di Cosenza Donnici Doc. Per l’assessore Francesca Bozzo Terre di Cosenza è un obiettivo che non solo arricchirà il territorio ma consentirà all’agricoltura di diventare anche una proposta lavorativa. Sotto il profilo di ritorno in termini di turismo eno-gastronomico l’assessore Maria Rosa Vuono ha evidenziato che, la necessità di una comunicazione capace di dare a chi viene in Calabria altre offerte che non il tradizionale turismo sulla costa. Nel corso del suo intervento l’assessore ha dato anche notizia che le aziende vinicole di Cosenza avranno la possibilità di farsi conoscere all’Italian wine week in programma il prossimo febbraio a New York. Come produrre azioni turistiche è quanto si è chiesto l’assessore Pietro Lecce. “La monovalenza turistica e la stagionalità – ha detto – sono un limite, per questo vanno seguite altre potenzialità alle quali dare seguito”. Pietro Tarasi ha invece evidenziato come le istituzioni ancora non accompagnino con azioni sistematiche i viticoltori. Francesco Mazzei per la Cia ha invece sostenuto come la forza di un sistema turistico che valorizzi le aree agricole può venire solo dall’unione delle singole capacità dei produttori. Demetrio Stancati ha infine parlato del bisogno di “un pensare in maniera diversa al vino che fa parte della nostra tradizione. Solo così ci sarà futuro. È un territorio – ha concluso – che non va comunicato con le navi dei veleni, ma che deve divulgare ciò che di buono produce”.