Un’impalcatura di un cantiere a San Sosti nel cosentino, ma anche tanta rabbia ed amarezza per l’ennesima vita spezzata sul posto di lavoro e per le sconcertanti dichiarazioni del presidente del Senato, Renato Schifani, che è intervenuto sull’argomento chiedendo maggiore rispetto delle regole da parte degli operai”. A sostenerlo, in una nota, è Michelangelo Tripodi, segretario regionale del PdCI. “All’indomani dell’ennesimo tragico bilancio delle morti bianche, otto nella sola giornata di sabato, il presidente del Senato affermando che ‘bisogna educare al rispetto delle regole la classe operaia’ – spiega Michelangelo Tripodi – non solo ha dimostrato scarsissima sensibilità davanti a simili tragedie ma anche la sua totale inadeguatezza rispetto all’alta funzione che è stato chiamato a ricoprire. E’ sconcertante, infatti, che il presidente del Senato, seconda carica della Repubblica italiana, si dimentichi dell’art. 1 della Costituzione che fa riferimento al lavoro quale elemento fondativo della Repubblica stessa e pronunci sentenze simili, rinnovando un vecchio e stantio stereotipo che imputa alle vittime la responsabilità degli infortuni”. “Adesso è ora di finirla, di dire basta ad un modo di fare politica sempre più asservito alla Confindustria e ai grandi poteri dell’economia – aggiunge il segretario regionale del PdCI -. Bisogna dire basta ad un’organizzazione del lavoro senza adeguate tutele e garanzie. Occorre smetterla una volta per tutte di prendersela con chi è vittima di questo vergognoso sistema che non tutela i lavoratori. Al contrario, ci vogliono leggi che puniscano severamente gli imprenditori che non rispettano le regole e non investono in prevenzione”. “I dati sulle cosiddette morti bianche continuano a parlare di un vero e proprio stillicidio quotidiano – afferma ancora Michelangelo Tripodi – che non possiamo più sopportare. La situazione è a dir poco drammatica, la misura è stracolma. Siamo stanchi di assistere a queste tragedie, di vedere intere famiglie piangere i loro cari, come è successo a Lucio Caruso che ha lasciato una moglie e due figli. Siamo stanchi di una politica dei ‘padroni’ per i ‘padroni’ che sacrifica sull’altare del profitto e dell’insicurezza tanti lavoratori calabresi, italiani e stranieri. Altro che educare al rispetto delle regole la classe operaia. Si vergogni, invece, Schifani delle gravissime affermazioni che si è permesso di fare e che sono del tutto incompatibili con la carica che ricopre”. “Come Comunisti italiani saremo sempre al fianco dei lavoratori – conclude il segretario del PdCI -. Non ci stancheremo di lottare per i loro diritti e siamo pronti a scendere di nuovo in piazza per rivendicare ancora una volta più tutela e sicurezza sul posto di lavoro. Contro tutti coloro che, come Schifani, dimostrano di essere asserviti ai poteri forti dell’economia che schiacciano qualsiasi diritto e che non si fermano a riflettere neanche di fronte alle tragedie umane di troppe vittime innocenti e al dolore delle loro famiglie”.