Non discuto che in Calabria oggi ci siano eccellenze nel campo oncologico e cardiochirurgico , ma è altrettanto vero che importanti branche specialistiche ( dalla chirurgia specifica all’endocrinologia, dalla ginecologia oncologica alla neurologia riabilitativa ) manchino o siano insufficienti a coprire la forte domanda esistente.
Penso sia importante arrivare a soluzione condivise nell’interesse esclusivo dei pazienti e dei loro familiari cui interessa poco, francamente, di chi siano le responsabilità dei ritardi.
Intorno al polo universitario e agli ospedali regionali si devono attuare verifiche epidemiologiche basate sulla domanda.
Molti reparti che oggi prevedono degenza e che si caratterizzano per una deospedalizzazione potrebbero passare a day hospital, mentre sarebbe urgente introdurre alte specializzazioni , considerando che si spendono circa 200 mln annui ( con un decremento nell’ultimo periodo ascrivibile alla crisi economica) e che i pazienti che devono ricorrere all’emigrazione sopportano costi aggiuntivi spesso insopportabili.
I tumori delle ovaie e dell’utero, quelli della tiroide, la riabilitazione effettiva da incidenti vascocerebrali , la branca della immunologia sono solo alcuni degli esempi più importanti di come si debba raccogliere il grido di dolore proveniente dalle persone sofferenti e trasformarlo in un attivismo che veda insieme tutti i soggetti istituzionali coinvolti