Sta per essere ricevuta dal vice presidente della Giunta Regionale, Antonio Viscomi, una delegazione dei sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uilbi Uil e dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica, che da questa mattina stanno manifestando davanti alla cittadella regionale.
La manifestazione è stata indetta dai segretari territoriali dei sindacati Daniele Gualtieri (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Aldo Turquassio (Uilbi Uil), che hanno chiesto, oltre all’integrazione dei capitoli di bilancio, ora del tutto azzerati, per la manutenzione delle opere irrigue e delle reti di colo, “l’immediata convocazione di un tavolo partecipato tra organizzazioni sindacali e organizzazioni professionali agricole insieme ai consorzi di bonifica per discutere di come portare a normalità la situazione dei consorzi di bonifica, che devono essere punto di riferimento al servizio dell’agricoltura e dell’agroalimentare in tutta la Calabria”.
Le motivazioni della protesta riguardano innanzitutto la difficile situazione economico finanziaria che i Consorzi di Bonifica stanno attraversando da diversi anni e che è principalmente riconducibile alla drastica riduzione dei trasferimenti regionali a titolo di contributi per la manutenzione delle OO.PP. di bonifica (ex L.R. 26/75) e degli impianti irrigui consortili (ex L.R.11/2003), fino ad arrivare al loro definitivo azzeramento dal 2015. Le organizzazioni sindacali ricordano che fino a cinque anni fa la Regione Calabria, per la suddetta attività manutentiva, garantiva agli Enti Consortili l’erogazione di contributi annui.
I dati economico finanziari dei Consorzi di Bonifica evidenziano come la crisi degli Enti non sia dovuta ad una temporaneità di eventi negativi, ma ad una strutturale riduzione dei trasferimenti di risorse finanziarie da parte della Regione Calabria, principale ente finanziatore, che impone ai Consorzi di rivedere il proprio assetto organizzativo al fine di garantire l’equilibrio finanziario degli stessi.
Si è avuto modo di constatare che la stessa situazione di difficoltà è presente anche in altri Consorzi di Bonifica della Calabria, che continuano con difficoltà a garantire le attività irrigue e reti di colo, senza però avere nessun contributo dalla Regione, con inevitabili quanto preoccupanti ripercussioni sulle garanzie occupazionali del comparto che vengono messe annualmente in discussione dalle amministrazioni consortili. Anche le attività irrigue dei Consorzi di Bonifica del territorio di Catanzaro sono a forte rischio a causa delle difficoltà economiche finanziarie, con ripercussioni negative sull’erogazione della qualità e dell efficienza dei servizi e sulle garanzie occupazionali di diverse unità lavorative, nonché della salvaguardia e sicurezza del territorio.
La mancanza di un doveroso sostegno finanziario da parte della Regione Calabria, peraltro previsto inequivocabilmente da specifiche leggi regionali, non consente a detti enti di prevedere una regolare programmazione pluriennale ben strutturata che punti sulla qualità dei servizi che dovrebbero essere garantiti alle aziende agricole e al territorio, principali beneficiari delle attività poste in essere dai Consorzi di Bonifica e previste dalla normativa di indirizzo nazionale e regionale (legge n. 11 del 2003).
Il segretario della Fai Cisl Daniele Gualtieri ha evidenziato come “non è a rischio soltanto il futuro lavorativo di alcune decine di lavoratori, ma è l’intero comparto agricolo ed agroalimentare ad essere condizionato dal fatto che le imprese agricole si vedono ridotti, e nella qualità e nell’efficienza, servizi fondamentali che devono essere garantiti dai consorzi, come la bonifica e la manutenzione del territorio, la pulizia dei fossi, gli interventi sulla rete di colo. Noi non siamo scesi in piazza soltanto per difendere i lavoratori dei consorzi, che pure vivono una situazione difficile per l’avvio della procedura di licenziamento collettivo di diverse unità lavorative, per il mancato versamento degli oneri contributivi, per la drastica riduzione fino delle giornate lavorative per gli addetti alla rete di colo e all’irrigazione. Siamo scesi in piazza anche per difendere quelle aziende che rappresentano il motore dell’economia e che devono essere messe nelle condizioni, attraverso la garanzia di servizi efficienti e di qualità, di creare sviluppo ed occupazione sana e rispettosa dei diritti dei lavoratori. La regione deve integrare immediatamente i capitoli di bilancio, per restituire risorse vitali ai consorzi, per poi ragionare immediatamente in maniera più complessiva sul loro ruolo e la loro organizzazione, che deve essere improntata ad una gestione manageriale efficiente, alla programmazione delle attività, alla valorizzazione delle professionalità esistenti, alla possibilità di impiegare in maniera produttiva le tante opportunità che arrivano dal Psr”.