Il consiglio provinciale di Catanzaro ha approvato in via definitiva il bilancio di previsione anno 2015 e pluriennale 2016-2017, dopo la riunione dell’assemblea dei sindaci che ha registrato una massiccia presenza della rappresentanza territoriale. La consultazione dei rappresentanti dei Comuni dello schema di bilancio preventivo – secondo lo Statuto obbligatoria ma non vincolante – ha registrato il voto contrario dei Comuni di Catanzaro, Lamezia Terme, Marcellinara e Torre di Ruggiero e l’astensione di Montauro. Favorevoli i Comuni di: Albi, Amaroni, Amato, Argusto, Badolato, Belcastro, Borgia, Botricello, Carlopoli, Centrache, Cerva, Chiaravalle centrale, Cicala, Conflenti, Cortale, Cropani, Davoli, Falerna, Feroleto Antico, Fossato Serralta, Gasperina, Gimigliano, Girifalco, Gizzeria, Guardavalle, Isca sullo Jonio, Jacurso, Maida, Marcedusa, Martirano, Martirano Lombardo, Miglierina, Palermiti, Pentone, Petronà, Pianopoli, Platania, San Floro, San Mango D’Aquino, San Pietro a Maida, San Pietro Apostolo, San Sostene, San Vito sullo Jonio, Sant’Andrea Apostolo, Satriano, Sellia, Serrastretta, Sersale, Settingiano, Simeri Crichi, Sorbo San Basile, Soverato, Soveria Simeri, Squillace, Stalettì, Taverna, Tiriolo, Zagarise. Dei 63 sindaci o loro rappresentanti presenti, ben 58 hanno votato a favore. La consultazione registra esito sfavorevole per via del voto ponderato che attribuisce ai Comuni con maggiore densità di popolazione un equivalente peso in termine di votazione, mentre risulta prevalente la condivisione dello schema di bilancio in termini di singola rappresentanza. L’ultima parola, comunque, come prevede la legge, è toccata al consiglio provinciale che – successivamente assemblea dei sindaci – ha approvato nuovamente lo schema di bilancio annuale di previsione 2015, confermando il voto della prima lettura: dodici i consiglieri favorevoli, contrario solo il consigliere Antonio Montuoro.
“Quello che vi chiedo – aveva rimarcato il presidente Enzo Bruno – è di esprimere il voto al bilancio di previsione tenendo conto dell’impegno che abbiamo assunto di governare questa Provincia in questa particolare fase di transizione, con poche risorse e nessuna certezza del destino dell’Ente la cui esistenza è invece a garanzia dei Comuni, sui cui ricadrebbe la gestione dei servizi che al momento stiamo mantenendo tra mille sforzi. Giudicateci al momento del bilancio consuntivo, quando potrete davvero verificare se avremo realizzato o meno quanto abbiamo previsto. Non date un voto ideologico, spogliatevi delle casacche di partito come ha fatto questo consiglio provinciale che pensa solo ad amministrare al meglio una Provincia che è completamente diversa dall’Ente che conoscevamo, sia per quanto riguarda le risorse che per quanto riguarda le funzioni”. “Vi assicuro che tutto quello che è stato previsto, sarà realizzato anche perché molte delle opere previste nel Piano triennale sono già state finanziate e molte altre sono addirittura in via di consegna. L’input che arriva dal Governo nazionale è quello di attuare il risparmio solo puntando sul sistema delle autonomie locali: si tagliano servizi e funzioni, ma nella confusione normativa non si capisce come debbano essere gestiti i servizi. Ma noi qui siamo a discutere della progettazione, di quello che faremo, della possibilità da qui a due anni di dismettere tutti i fitti passivi che riguardano l’edilizia scolastica, della manutenzione delle strade, la regimentazione delle acque, la pulizia delle aste fluviali. Molte di queste risorse sono destinate proprio alla città di Catanzaro e di Lamezia, ma senza trascurare i territori del resto della provincia che abbiamo ascoltato e curato, guardando in particolare alla sicurezza della rete viaria. In questi mesi ho girato tutto il territorio, ho recepito istanze, raccolto proposte: non è una cosa di poco conto poter parlare ai sindaci in questa occasione, soprattutto a undici mesi dall’insediamento. Si parla tanto di chiusura delle Province – ha detto ancora il presidente Bruno – ma credo che in questi mesi non abbiamo dato l’impressione di essere un Ente in dismissione. Mentre nelle altre Province si parla di dipendenti in mobilità, noi paghiamo regolarmente gli stipendi e ragioniamo del futuro, gestendo anche senza traumi il trasferimento del personale alla Regione. Rivendico questo primato della Provincia di Catanzaro. Approviamo un bilancio di previsione di grande equilibrio – ha concluso il presidente Bruno -, frutto del lavoro dei dirigenti dell’Ente e di tutto il consiglio, di una spending review che risparmiando sulle aree e la dirigenza ci ha permesso di investire più soldi nei servizi di qualità. Lo abbiamo fatto con grande senso di responsabilità”. Il presidente Bruno aveva iniziato la seduta rinnovando la solidarietà al sindaco di Isca, Carlo Pantusa, vittima di un vile atto intimidatorio. Ricordiamo che negli stanziamenti singoli e complessivi per ogni risorsa, categoria e titolo di entrata, e per ogni intervento, servizio, funzione e titolo di spesa, il bilancio prevede una corrispondenza tra totale entrate e totale uscite di 328.561.021,40 euro.
“Abbiamo potuto registrare un’inversione di tendenza: sentiamo la Provincia molto vicina, spesso è l’unico Ente che ci è vicino – ha detto il sindaco di Gasperina, Gallelli -. Lo abbiamo visto con l’attenzione alla viabilità, al dissesto, con l’impegno concreto sul territorio”. Di rapporto molto vicino con il territorio con i Comuni ha parlato anche il sindaco di Satriano, Drosi che sollecita ai colleghi “uno sforzo collettivo per affrontare al meglio l’ultimo scorcio della vita della Provincia per come la conosciamo”. Cancellare la Provincia lascia presagire un preoccupante deficit democratico, dice il sindaco di Conflenti Giovanni Paola che punta l’attenzione proprio sui tanti amministratori intimiditi chiedendo alla Provincia di entrare nel merito del sostegno ad una legalità molto precaria. Ricorda che la Provincia è diventato un ente diverso da quello che conoscevamo, che prima aveva competenze che oggi non ha, il sindaco di Zagarise Gallello che riconosce al presidente Bruno la capacità di riconosce le tante problematiche del territorio e di essersi attivato per risolverle. Dal sindaco di Montauro, che si è astenuto, il terzo candidato alla guida della presidenza della Provincia con Bruno e Tommaso Bruno arriva, invece, un’astensione costruttiva perché si accompagna al suggerimento di arrivare al più presto alla definizione del regolamento dell’assemblea dei sindaci per renderla realmente funzionale l’assemblea dei sindaci, e quindi, con essa di arrivare ad una più frequente convocazione come prevede lo Statuto. A portare il proprio contributo al dibattito anche i consiglieri provinciali Marco Polimeni, Marziale Battaglia, Antonio Montuoro, Davide Zicchinella, Francesco Mauro, Giovanni Costanzo, Emilio Verrengia, Nicola Ventura e Pino Celi.