di Domenico Grillone – Una raccolta fondi per dotare di un frigobar, necessario per i pazienti in fase post-chemioterapica, ogni stanza di degenza del reparto di Ematologia dell’Azienda ospedaliera reggina. L’iniziativa è della sezione reggina del CSI (Centro sportivo italiano) che, raccogliendo le sollecitazioni dell’AIL (Associazione italiana contro le leucemie) e dell’ADMO (Associazione donatori midollo osseo), ha deciso di donare tutto l’incasso della seconda edizione della “Notte dei Capitani”, prevista il 16 febbraio prossimo alle ore 19.00 al PalaCSI di Gallina, al reparto di ematologia pediatrica dei Riuniti. Una lodevole iniziativa, presentata nel corso della conferenza stampa svoltasi nei locali della stessa Ematologia, che esalta ancor più una serata che dal punto di vista sportivo presenta una vera e propria chicca: i capitani delle squadre Csi di calcio, basket e volley formeranno delle squadre miste e tutti i componenti si cimenteranno nelle varie prove tecniche delle tre discipline. Uno spettacolo sportivo veramente interessante che si coniuga bene con un’altra gara, quella della solidarietà che certamente arriverà dalle tantissime persone che non perderanno l’occasione di partecipare ad una “Notte dei Capitani” davvero speciale. Una serata peraltro ben illustrata, nel corso dell’incontro con la stampa, da Mimmo Aricò, vice presidente del Csi, Francesca Ronco, primario di Ematologia, dal dottore Giuseppe Console, dagli assessori comunali Giuseppe Marino e Antonino Zimbalatti e da Manuela Di Lorenzo, responsabile della sezione reggina dell’Admo. “Queste manifestazioni per noi sono molto importanti – sottolinea il dottore Consoli – perché ci fanno capire come la società civile ci sia vicino in questa lotta quotidiana che abbiamo contro le malattie e per cercare di dare il meglio ai tanti malati che confluiscono in Ematologia”. Pazienti che, si ricorda, provengono spesso dalla Sicilia o da altre regioni meridionali proprio perché Ematologia, assieme al centro Regionale Trapianti, rappresentano delle vere e proprie eccellenze nazionali, oltre che punti di riferimento regionali ed interregionali. Anche se non si sa fino a quando, visto l’immobilismo della sanità calabrese in un momento peraltro di forte crisi. In prima linea anche il Comune che ha dato il patrocinio, sia pure morale, alla manifestazione.
“Serve sempre un sostegno – commenta l’assessore Zimbalatti – la sanità è in crisi e non soltanto quella regionale. Ed allora cerchiamo di sostenere in tutti i modi questo tipo di manifestazioni che servono a raccogliere fondi e che coniugano bene sport e solidarietà”. Per il Csi è importante guardare oltre all’attività sportiva. E quindi ai principi che dovrebbero ispirare l’attività sportiva. “Sensibilità, attenzione verso gli altri, rispetto delle regole. Senza queste cose – dice tra l’altro il vicepresidente del Csi Mimmo Aricò – lo sport ha poco valore”. Appunto finale: iniziativa lodevole quella del Csi e di tutti gli attori coinvolti in questa bellissima gara di solidarietà. Ma resta l’inquietudine di fondo per una Sanità regionale arrivata quasi alla frutta, dal momento che deve affidarsi ad una gara di solidarietà per una spesa di 5, 6 mila euro. Spesa non obbligatoria, certo, da parte dell’amministrazione ospedaliera. Ma sicuramente necessaria per il confort dei piccoli pazienti sottoposti a chemioterapia. Una cifra che fino a pochi anni addietro poteva essere considerata una bazzecola tra le pieghe del bilancio dell’Azienda e che invece oggi rappresenta un investimento non più proponibile. Come dire, la sanità rappresenta un po’ lo specchio dei tempi, quelli d’oggi.