Un uomo, che ha scontato una pena di quindici anni per aver fatto parte di un gruppo rivoluzionario
di estrema sinistra, si uccide pochi giorni prima di lasciare il carcere. La sua ex compagna
scopre, attraverso un computer che lui le ha lasciato, dei labili indizi che la spingono ad iniziare
una ricerca per capire i motivi di un gesto che all’apparenza sembra assurdo. Si troverà così a
perdersi in un labirinto oscuro fatto di sogni e ricordi, realtà e fantasia, passioni politiche e disillusioni,
utopia e disincanti, che non le consentirà di trovare la via d’uscita. Il filo di Arianna che lei
seguirà per orientarsi in un mondo in cui nulla è come appare è il colore “rosso plastica”, quello
usato come dominante cromatica, per i suoi quadri, da un pittore misteriosamente scomparso e
che è stato molto vicino al suo compagno. La verità, alla quale la donna e il lettore alla fine arriveranno,
metterà in discussione la ricostruzione da essi compiuta lungo il loro percorso esistenziale e
narrativo.
Nicola Petrolino, laureato in lettere, ha insegnato presso le scuole medie e superiori. Nel corso della sua carriera, si è occupato di didattica, con particolare riguardo all’uso degli audiovisivi nella pratica scolastica. Ha pubblicato numerosi saggi in riviste specializzate su cinema e teatro e l’intervento critico Fotografia, montaggio e colonna sonora in Le mani sulla città. Ovvero: la messa in immagine dell’oratoria nel libro collettaneo
Con Francesco Rosi a lezione di urbanistica (Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2012). Oggi,
oltre a far parte del Comitato Scientifico del CIS (Centro Internazionale Scrittori) della Calabria e a collaborare
con varie Università come esperto e critico di cinema, è direttore artistico del Festival del Cinema Mediterraneo
“Verso Sud” che si svolge ogni estate a Catona Teatro (RC).