Sabato 19 luglio alle ore 22,00 presso il Parco archeologico Scolacium a Borgia (Cz) Prestigiosa inaugurazione del festival “Armoniedartefestival” con Hiromi pianista in trio con Anthony Jackson e Simon Phlllips.
Hiromi è il nuovo fenomeno mondiale della musica internazionale, dalla classica, al jazz, al fusion e ancora altro. Una star dall’energia contagiante e brillantissima, un fantastico spettacolo musicale
funambolico esplosivo intensissimo con altri due dei più straordinari jazzisti del mondo per gli ogni informazione
sul festival, sul programma, sui biglietti d’ingresso,
sugli Enti attuatori e sostenitori istituzionali, sui partner, su gli altri sponsor.N GUARDA TUTTO SUL SITO www.armoniedarte.com
Dopo Pat Metheny, Wynton Marsalis e la Lincoln Center di New York, Wayne Shorter, Chick Corea e tanti altri ARMONIEDARTEFESTIVAL, allunga la serie prestigiosa del suo libro d’oro in jazz con la nuova star del mondo musicale internazionale, pianista e compositrice, Hiromi ha incantato la comunità jazz con il suo album di debutto del 2003, “Another Mind” che ha venduto in Giappone 100 mila copie, premiato come Album of the Year dalla RIAJ (Recording Industry Association of Japan). Nel 2004 “Brain” ha ricevuto tra gli altri il premio New Star dal prestigioso Swing Journal, il premio miglior artista giapponese del Japan Music Pen Club, club di giornalisti di musica jazz e classica. Grande successo e riconoscimenti per l’album “Spiral” nel 2006, seguito da “Time Control” nel 2007 e “Beyond Standard” nel 2008. Nel 2010 esce il suo più recente disco di piano solo, “Place to be”. Hiromi trae sempre ispirazione da ciò che la circonda. “Io amo Bach, Oscar Peterson e Franz Liszt; ma amo anche Ahmad Jamal e Sly & the Family Stone, Dream Theater e King Crimson. Sportivi come Carl Lewis e Michael Jordan sono mia grandissima fonte di ispirazione: fondamentalmente, mi sento ispirata da chiunque abbia grande, grande energia”. Ma lei non vuole dare un’etichetta alla sua musica.
“Le altre persone possono farlo, se vogliono. Per me è semplicemente l’unione di ciò che ascolto e di ciò che imparo.
Ci sono elementi della musica classica, qualcosa del rock, altro del jazz, ma non voglio dargli un nome”.