di Giuseppe Calabrò – Siamo alle solite. Le periferie e il loro degrado. Lo sport come “veicolo” di crescita, di aggregazione. Ma lo “stato di salute “degli impianti nel perimetro dell’VIII Circoscrizione ci fa venire i brividi, un degrado abbominevole, tanti anni di incuria, tanti anni di lassismo con società costrette a lasciare il proprio territorio per cimentarsi altrove ( vedi la squadra di calcio del Catona, la gloriosa pallavolo, il tennis).
Il “Reitano” ormai è un “ricettacolo” di immondizia, erbacce, rete di recinzione divelte, spogliatoi senza servizi igienici, terreno di gioco gibboso.
Sono il Salice, Real Catona , Atletico Catona , il Villa San Giuseppe e lo stesso comprensorio Gallico- Catona a non poter usufruire di una struttura inaugurata appena 12 anni fa.
La struttura di Concessa non è fruibile.
Sono proprio di Catona giocatori professionistici come Nino Barillà, Rocco Napoli e Peppe Misiti.
La palestra in Via Regina Elena è inagibile, la Pallavolo Catona non esiste più, è cancellato il suo glorioso passato.
Non c’ una piscina coperta (era prevista ad Arghillà). Che tristezza!
Un “depauperamento” di quello che si era fatto che ha dell’incredibile, frutto dell’insipienza dell’uomo.
Basta polemiche strumentali, chi di dovere intervenga con chiarezza. Concessioni o non, tariffari o on, los sport deve avere il sopravvento su tutto e tutti. Altrimenti è solo aria fritta…. Il Comune, il Coni, le società, gli sportivi ognuno deve fare la propria parte !
Una squadra di calcio o di pallavolo “identifica” una realtà stiamo perdendo anche quella!
Non c’è un circuito di Kart, un poligono di “tiro a volo” ed è proprio di Villa San Giuseppe il campione Nino Barillà.
Ed a Catona fra l’altro c’è una buona “ fucina” di giovani che esercitano il Karate.
C’è un avviata scuola vela intitolata a Pasquale Chilà. C’è un sempre più crescente movimento di attività ciclistica amatoriale…