Crotone cenerentola d’Italia. Agli ultimi posti di tutte le classifiche sulla qualità della vita la città che diede i natali a Pitagora è alle prese con la grave emergenza sulla gestione del ciclo dei rifiuti
che nei fatti ormai da diversi mesi ha messo in ginocchio l’intera regione. A questa nelle ultime settimane, sul territorio crotonese, si è aggiunta la vertenza sulla distribuzione dell’acqua nei rubinetti della città. Raccolta rifiuti e acqua, beni essenziali, servizi primari, che per i crotonesi sembrano essere diventati un lusso.
Ormai da diverse settimane cumuli di rifiuti hanno invaso le strade della città. i mezzi dell’Akrea, la società titolare del servizio di raccolta, non riescono più a far fronte alla produzione garantendo l’igiene delle vie cittadine. Il problema ovviamente, come sta accadendo un po’ in tutte le province calabresi, è quello degli impianti di smaltimento, sovraccarichi anche a causa del ‘tappo’ creatosi sul collo dell’imbuto a Pianopoli. ”Nonostante i nostri tanti solleciti diretti e indiretti – ha dichiarato in proposito il Presidente di Akrea Salvatore Lucà – la Regione Calabria non riesce a gestire al meglio questa emergenza con provvedimenti idonei ad ottimizzare una situazione a cui l’Akrea è pronta ma le difficoltà nello scarico vanificano ogni sforzo”. Così da giorni ormai i mezzi Akrea sono pieni e non hanno la possibilità di scaricare perché non autorizzati. Le enormi difficoltà al conferimento presso l’impianto di Ponticelli stanno determinando una situazione che si fa sempre più esplosiva.
Stessa sorte per il comparto acqua, anche se qui, dopo settimane di stallo, le ultime notizie sembrano più confortanti. Si è tenuto infatti nei giorni scorsi l’incontro, presieduto dal Prefetto Maria Tirone, tra la società Soakro, che gestisce il servizio idrico integrato per la provincia di Crotone, e Sorical, titolare per conto della Regione Calabria. All’incontro hanno partecipato anche il Sindaco di Crotone Peppino Vallone e il Presidente della Provincia Stano Zurlo. Secondo quanto comunicato dal Capo di Gabinetto della Prefettura Roberto MIcucci l’incontro è servito a concordare ”un percorso temporale finalizzato a consentire a breve termine, alla stregua delle condizioni di sostenibilità economica da parte della Soakro, un più adeguato flusso finanziario nel pagamento della fornitura dell’acqua all’ingrosso”. A medio termine, invece, Soakro sottoporrà agli enti soci un piano industriale che «dovrà contemplare la regolarizzazione definitiva dei rapporti tra le due società, anche con il coinvolgimento della Regione” con riferimento alle tariffe praticate da Sorical.
Secondo quanto comunicato dall’Ente subregionale la Soakro avrebbe maturato un debito di circa 21 milioni di euro per acqua regolarmente erogata e non pagata già dai primi mesi del 2009. Una situazione che ha determinato nelle scorse settimane un taglio del servizio idrico che ha provocato notevoli disagi ai cittadini. In una nota Sorical ha definito il comportamento di Soakro come una ”grave mancanza di responsabilità” sostenendo che il sindaco era stato informato il 10 gennaio scorso della riduzione della portata idrica, ritenuto un ”atto per sensibilizzare i cittadini, i Comuni e le società che non pagano i corrispettivi della fornitura idrica”. Un atto – secondo Sorical – ”a tutela di quei cittadini che l’acqua la pagano con puntualità e vogliono ricevere il servizio con continuità e qualità”. Una situazione sbloccata solo nelle ultime ore grazie all’intervento del Prefetto, che ha scongiurato il taglio del servizio idrico, ordinando il ritorno del prezioso liquido nelle case dei crotonesi.