di Stefano Perri – E’ appena iniziata la seduta del Consiglio Regionale dedicata all’approvazione del bilancio previsionale per l’anno 2012.
Ad aprire la seduta, dopo gli adempimenti d’aula, è la relazione del capogruppo del PdL Luigi Fedele che ha immediatamente illustrato le linee guida proposte dalla maggioranza per il bilancio previsionale del 2012.
Di seguito la relazione integrale dell’Onorevole Luigi Fedele, Capogruppo del PdL in Consiglio Regionale, che illustra le linee guida della maggioranza in merito al bilancio di previsione per l’anno 2012:
Egregi colleghi,nell’aprire la discussione sulla manovra di bilancio 2012, voglio offrire un contributo in merito alle linee operative ed agli indirizzi seguiti dalla Giunta Regionale nel predisporre la proposta di documento contabile presentato oggi all’Assemblea e già approvato dalla competente Commissione Bilancio.
Premessa: le condizioni di partenza.
La premessa necessaria all’esame del provvedimento è rappresentata dalle condizioni di contesto: è nota a tutti la situazione di grave crisi economico finanziaria che investe l’Europa e ripercuote i suoi effetti sul versante della spesa publica.
Lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali sono coinvolti nella crisi, determinata dall’alterazione di variabili macroeconomiche e ne subiscono le conseguenze, anche per effetto di politiche di spreco portate avanti per decenni.
Ciò è più che mai vero per la Calabria, dove è nota a tutti la situazione del bilancio regionale ereditata dall’Amministrazione Scopelliti, caratterizzata da numeri che, allo stato, impediscono la copertura finanziaria delle uscite autorizzate dai provvedimenti legislativi o legate ad obbligazioni giuridicamente vincolanti già venute in essere nei confronti dei beneficiari.
In numerose occasioni, l’Assessore Mancini ha avuto modo di sottolineare la gravità del disavanzo che storicamente contraddistingue il bilancio regionale, con una disponibilità di “risorse autonome” insufficiente a far fronte ad una spesa regionale difficilmente comprimibile senza adeguati correttivi e, soprattutto, senza l’avvio di un processo di riforma della spesa, con interventi di natura strutturale.
Questa necessità ha assunto ulteriore significato alla luce delle novità introdotte dalle due manovre finanziarie approvate dal Governo in estate, i cui contenuti incidono profondamente sul bilancio regionale, limitando ulteriormente la disponibilità delle risorse trasferite dallo Stato nonché i limiti di spesa consentiti alle Regioni per assicurare il rispetto del Patto di Stabilità.
Le riforme estive e l’ultimo Decreto “Salva Italia”, infatti, non hanno portato all’auspicata “inversione di marcia” rispetto alle decisioni assunte col Decreto Tremonti del 2010. Il Bilancio 2012, pertanto, sarà condizionato ancora una volta dai tagli ai trasferimenti statali disposti con la legge n. 122/2010, relativi alla gran parte dei fondi normalmente trasferiti dallo Stato a titolo di “Bassanini” ed “altri trasferimenti ordinari”, fino ad adesso serviti per il finanziamento di funzioni e servizi essenziali.
Nelle linee operative del Governo Monti si intravede qualche segnale in controtendenza, come il recupero delle risorse sul Trasporto Pubblico Locale e maggiori spazi di spesa sul Patto, ma le condizioni in cui operare restano difficilissime, soprattutto per gli effetti di un sistema ereditato da 40 di Regionalismo, nei quali le politiche di spesa non sono state accompagnate da corrispondenti ed adeguate azioni sull’entrata.
La situazione del Patto di Stabilità, in particolare, resta il vero problema delle Regioni del Mezzogiorno, dal momento che produce conseguenze sulle politiche di crescita della Regione da realizzare attraverso l’impiego dei fondi comunitari, visto il ristretto spazio finanziario entro il quale operare.
Proprio per tale aspetto, il bilancio 2012 è in qualche modo un bilancio “figlio del Patto di Stabilità”, in quanto tutta una serie di previsioni di spesa, seppur dotate di adeguato stanziamento in bilancio, non possano materialmente trasformarsi in spesa.
Malgrado ciò, la Giunta Scopelliti ha operato uno sforzo enorme al fine di consegnare alla Calabria un bilancio che, malgrado tutti i problemi evidenziati, contiene importanti novità e segna un’altra tappa importante del percorso di rinnovamento intrapreso da questo Governo Regionale.
I contenuti: un documento contabile proiettato al “pareggio di bilancio”.
L’elemento che contraddistingue il bilancio 2012 sta nel fatto che si tratta del primo documento contabile ad essere approvato secondo i criteri imposti dalla legislazione nazionale, che fissano nel 2014 l’anno X per l’avvio di tutta una serie di rivoluzionarie novità.
Dal 2014, infatti, sarà obbligatorio il pareggio del bilancio. Sempre nel 2014, inoltre, entrerà in vigore a pieno regime il federalismo fiscale e le norme che introducono il principio di armonizzazione dei bilanci ed il bilancio consolidato.
Per tali ragioni, la discussione sul bilancio di previsione 2012 deve necessariamente aprire l’orizzonte anche agli assetti finanziari degli anni successivi, così da fare in modo che l’Amministrazione Scopelliti sia in linea con le altre regioni nel processo di riforma avviato.
Per raggiungere il pareggio del bilancio, la Giunta ha operato lungo tre linee operative:
1) Il potenziamento delle entrate, anche attraverso la lotta all’evasione dei tributi regionali;
2) La riduzione delle spese, attraverso un necessario programma di tagli alle leggi di spesa e alle spese di funzionamento;
3) La riduzione del fabbisogno, attraverso alcuni interventi di riforma.
Il risultato di tale azione è un bilancio nettamente più equilibrato di quello degli anni precedenti, che pone argine al fenomeno dell’incremento delle spese.
Certo, un risultato di questo tipo determina dei sacrifici. Sacrifici da parte dei destinatari delle leggi di spesa, che dovranno fare i conti con stanziamenti più contenuti rispetto ai fabbisogni determinatisi nel corso degli anni.
Ma sacrifici anche per i destinatari dei tributi regionali, chiamati a concorrere responsabilmente a sostenere il sistema Calabria, in un quadro di assoluta discontinuità rispetto ad un passato che ci restituisce aliquote di imposte ferme da decenni, tributi mai riscossi, scarsa attenzione al preoccupante fenomeno dell’evasione.
Entrata e spesa, dunque, dovranno incontrarsi in un punto d’equilibrio reale.
Tale punto d’equilibrio, fissato per il 2012 al livello di 800 mln di entrate libere e spese autonome, dovrà ulteriormente scendere negli anno successivi: è in ciò che il bilancio che l’Aula si appresta a discutere rappresenta un virtuoso anello di congiunzione verso il pareggio effettivo.
Un pareggio in cui non ci saranno più fabbisogni di spesa che non trovano copertura finanziaria.
Il dettaglio dei contenuti: l’entrata.
Il bilancio 2012, in materia d’entrata, prevede interventi che, dal punto di vista organizzativo e legislativo, mirano ad un diretto aumento del gettito tributario e ad un’estensione dell’anagrafe contribuenti, così da contrastare l’aspetto più problematico dell’evasione, che riguarda proprio i soggetti non censiti (evasori totali) e come tali non sottoposti al controllo delle strutture tributarie.
E’ infatti fuori da ogni dubbio il fatto che le potenzialità delle entrate tributarie regionali sono decisamente più alte rispetto agli attuali livelli e, pertanto, non era più procrastinabile l’avvio di un’azione mirata a valutare il potenziale di entrate tributarie e, quindi, l’attuale gap di riscossione della Regione Calabria, per poi prevedere tutti gli interventi necessari per avviare le necessarie attività di accertamento e riscossione dei tributi.
Al riguardo,con il Collegato al Bilancio, viene disposta la rideterminazione degli importi della tassa di circolazione per i veicoli storici;-l’istituzione del catasto delle utenze idriche concernente le concessioni regionali di derivazione di acqua; la rideterminazione dell’imposta sulle concessioni marittime ad uso turistico e della tassa sulle concessioni regionali; l’adeguamento del tributo per il deposito in discarica dei rifiuti solidi; il miglioramento degli aspetti procedurali in materia di imposta regionale sulla benzina per autotrazione e l’istituzione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili.
Alcuni sacrifici connessi a queste scelte in materia tributaria, voglio sottolineare che riguardano contribuenti che, in Calabria, non hanno mai pagato, a differenza di quanto previsto dalle altre regioni del Mezzogiorno.
Il dettaglio dei contenuti: la spesa
Come già prima sottolineato, per far fronte al fabbisogno finanziario inerente la copertura delle spese a legislazione vigente, escluse quelle ulteriori previste da eventuali nuove leggi di spesa, occorrerebbe, al momento disporre, in termini di risorse autonome, di circa 1.050 milioni di euro.
Ciò rappresenta un disavanzo che può essere definito ormai strutturale, per curare il quale è necessario proseguire nell’azione di contenimento della spesa già avviato dall’Amministrazione Scopelliti.
Tale obiettivo presuppone naturalmente un’azione di taglio a valere sulla spesa finanziata dalle leggi, alla quale, con rigore, il bilancio di previsione 2012 ha necessariamente dovuto far ricorso
La manovra, tuttavia, non ha seguito l’impostazione dei “tagli lineari”, ma le riduzioni di spesa sono state effettuato tenendo conto della natura degli stanziamenti.
I capitoli destinati a finanziare “settori sensibili” (politiche sociali, enti strumentali con elevato volume di personale, trasporti) sono stati assoggettati a tagli di natura decisamente più contenuta rispetto agli altri settori, nella consapevolezza di non poter intervenire su spese difficilmente comprimibili e connesse a situazioni di allarme sociale.
Sulla base di tale linea operativa, il bilancio della Regione riserva la dovuta attenzione alle categorie sociali più deboli, dal momento che, ad esempio, 70 milioni di euro sono destinati per il lavoro ed il precariato, di cui 32,5 milioni per gli LPU, 18 milioni per l’ex fondo sollievo, 9,5 milioni di euro, 7,5 milioni di euro per altro precariato
Nel bilancio sono inoltre previsti 53 milioni di euro, quale quota a carico del bilancio regionale, per il comparto di spesa inerente alle attività di forestazione, che dovrebbero essere sufficienti, insieme ai 160 milioni di euro stanziati dalla Legge Finanziaria dello Stato per l’anno 2010, anche grazie all’attivazione, secondo quanto sostiene il Dipartimento, dell’istituto della cassa integrazione per due mesi per il periodo invernale, che dovrebbe comportare un risparmio di almeno 35 milioni di euro.
E questa, sui forestali, può dirsi un’importante azione di riforma strutturale della spesa realizzata dalla Giunta Scopelliti.
Mantenimento dei livelli essenziali, dunque. Insieme a rigore nella spesa.
In proposito, un’attenzione particolare è stata prestata, nel bilancio 2012, alla riduzione delle spese di funzionamento, che dopo un trend decrescente hanno ripreso a salire, a causa dell’aumento del costo del personale, dei fitti, luce, telefoni, gas, ecc.
Le spese di funzionamento sono state ridotte del 15% ed è questo un importante segnale di virtuosità.
In tale ottica, il Bilancio 2012 rappresenta una tappa ulteriore nel percorso di “riduzione dei costi della politica”, già avviato in Consiglio Regionale con la recente legge relativa a vitalizi consulenti e strutture.
Le riduzioni di spesa effettuate, infine, hanno determinato anche una redistribuzione degli stanziamenti per avviare il percorso di soluzione di alcuni problemi strutturali, come quello delle RSA, per il quale la Giunta ha deciso di destinare una parte dei tagli, per 15 milioni, al pagamento delle rette socio-sanitarie.
Inoltre, la Giunta ha deciso di destinare parte delle risorse ad interventi nuovi, per caratterizzare il Bilancio 2012 come un provvedimento significativo ed innovativo sul versante della crescita e dello sviluppo.
In tale direzione, sono state stanziate nuove risorse per l’Area di Gioia Tauro, da destinare ad un programma di incentivazione alle imprese del valore di 8 milioni di euro.
Importanti risorse sono state destinate al settore agricolo nella Piana di Sibari (3,5 milioni di euro), da destinare allo sviluppo delle imprese agricole.
E’ stato istituito un fondo regionale per le Attività Produttive, di oltre 5 milioni di euro ed incrementata la disponibilità di risorse per lo sviluppo turistico, attraverso la promozione territoriale con voli e compagnie aeree in grado di portare in Calabria nuovi visitatori.
Un bilancio innovativo, quindi. Un bilancio che, nell’era della crisi, coniuga rigore e crescita, nel segno dell’azione intrapresa dall’Amministrazione Scopelliti.